Da sempre la montagna ha rappresentato una grande fonte d’ispirazione per il cinema. Basti pensare che uno dei primissimi film girati in Italia nel 1904 è stato la La prima corsa automobilistica Susa Moncenisio, di Roberto Omegna. A rinsaldare di anno in anno questo legame ci ha pensato dal 1952 uno dei più antichi festival cinematografici italiani, il Festival di Trento, che festeggia quest’anno il suo 61° anniversario. La storica rassegna si svolgerà dal 27 aprile al 5 maggio a Trento e poi fino all’8 maggio a Bolzano, proponendo come sempre un programma ricco di film e di ospiti. Fra questi gli alpinisti Reinhold Messner e Mick Fowler, il regista Maurizio Nichetti – già direttore della manifestazione dal 2004 al 2010 – e lo scrittore Mauro Corona. Il primo, oltre ad essere protagonista del lungometraggio in concorso Messner Der Film di Andreas Nickel, presenterà la serata alpinistica più attesa della kermesse, dal titolo emblematico “L’Everest era una volta in America”, in programma venerdì 3 maggio all’Auditorium S. Chiara di Trento. Una citazione “quasi cinematografica” per rendere omaggio per la prima volta al Trento Film Festival all’alpinismo americano che, proprio cinquant’anni fa, stupiva il mondo con una impresa senza precedenti, la prima attraversata del tetto del mondo, l’Everest, da parte di un agguerrito team di alpinisti che salirono dalla inviolata cresta ovest per scendere dalla via dal Colle Sud, percorsa per la prima volta dieci anni prima da Hillary e Tenzing. Sabato 4 maggio sarà invece la volta dell’alpinista inglese Mick Fowler, che racconterà “la normalità delle imprese straordinarie” di cui si è reso protagonista, pur non praticando l’alpinismo da professionista. Al termine della serata e della cerimonia di consegna delle “Genziane”, Mick Fowler proporrà The Prow of Shiva, il racconto della sua impresa più recente, la prima ascensione della cresta nord dello Shiva. Affidata alla verve di Maurizio Nichetti infine l’evento “La montagna unisce”, di giovedì 2 maggio, un viaggio di musica e immagini per ripercorrere 150 anni di vita del Club Alpino Italiano, dalla sua fondazione ai giorni nostri.
Ma i veri protagonisti, come sempre, rimangono i film: 121 opere di ogni genere e durata, a cui si aggiunge un calendario fitto di mostre, incontri e sezioni speciali. il Concorso rinsalda e rinnova i legami con la tradizione, proponendo una selezione di grandi produzioni di alpinismo che si annuncia la più forte da anni. Oltre al film dedicato a Messner infatti saranno proiettati in anteprima italiana Pura Vida, di Pablo Iraburu, che racconta il tentativo di salvataggio dell’alpinista basco Inaki Ochoa sull’Annapurna e The Summit di Nick Ryan, un’appassionante indagine sulla terribile e tuttora mai chiarita tragedia che nell’estate 2008 sul K2 costò la vita a 11 persone e fresco premio per il Miglior Montaggio all’ultimo Sundance.
Dai film di alpinismo a quelli che raccontano la montagna e l’avventura da altre prospettive, gli altri lungometraggi internazionali a concorrere alla Genziana d’Oro saranno il danese Expedition to the End of the World, di Daniel Dencik, spettacolare film di esplorazione ‘filosofica’ tra i ghiacci della Groenlandia, dove è ambientato anche il quasi omonimo Village at the End of the World dell’inglese Sarah Gavron, cronaca di quattro stagioni vissute in uno degli insediamenti umani più a Nord del pianeta. A completare la mappa del Concorso saranno: dal Messico No hay lugar lejano di Michelle Ibaven, dalla Svizzera Mein erster Berg di Erich Langjahr, dagli Stati Uniti The Observers di Jacqueline Goss e dal Belgio, ma filmato interamente nell’Alto Atlante marocchino, Le thé ou l’électricité di Jérôme Le Maire.
Per quanto riguarda l’Italia i film in concorso saranno 4: il corto Uomo donna pietra, scritto da Enrico Brizzi, e 3 lungometraggi: Questa miniera di Valeria Allievi, sulla miniera più alta d’Europa, a Cogne in Valle d’Aosta, Materia oscura, di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, filmato tra le montagne e il mare della Sardegna, e Libros y nubes di Pier Paolo Giarolo, film girato nelle Ande boliviane, sulla curiosa e battagliera realtà delle biblioteche ambulanti.
Fuori concorso troviamo, in anteprima per l’Italia, The Hunter, di Daniel Nettheim con Willem Dafoe nel ruolo di un cacciatore mercenario; Die Wand, di Julian Roman Poelser, tratto dal fortunato bestseller della scrittrice Marlen Haushofer, con protagonista la star del cinema tedesco Martina Gedeck. Le altre due anteprime hanno invece come sfondo i paesaggi della Turchia, a cui il Trento Film Festival 2013 dedica un intero programma speciale. Dal festival di Berlino arriva Beyond the Hill, l’opera prima di Emin Alper, mentre dai festival di Toronto e Rotterdam Watchtower di Pelin Esmer, anche membro della giuria internazionale che assegnerà le Genziane d’Oro (gli altri sono Tizza Covi, Joni Cooper, Daniele Gaglianone, Maurizio “Manolo” Zanolla).
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