Tu mi nascondi qualcosa, in uscita il 25 aprile distribuito in 200 sale da Eagle Pictures, è l’opera prima dell’attore e sceneggiatore Giuseppe Loconsole. Girato in sei settimane a Cuneo (con una coda a Cinecittà), il film è prodotto da Massimiliano Leone e Valentina Di Giuseppe per la Lime Film, è stato scritto da Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini (“per me, che sono sceneggiatore, è liberatorio dirigere un film che si basa su una sceneggiatura non mia”, confessa Loconsole) ed è diviso in tre diversi episodi, dove si sviscerano tre diversi tipi di menzogne di coppia. Il filo narrativo che unisce queste bugie è offerto dalla fotografa Valeria (Sarah Felberbaum), che per una serie di coincidenze si trova a lavorare nell’agenzia investigativa del padre (Ninni Bruschetta). Valeria è inviata a pedinare la persona sbagliata e così scopre che Sara (Marilina Succo), promessa sposa di Francesco (Giuseppe Battiston), lo tradisce, Valeria fa così involontariamente saltare il loro matrimonio e tenterà in ogni modo di rimediare al danno. Alberto (Rocco Papaleo) è ripescato in mare dopo un incidente che lo ha lasciato in coma: ora è vivo ma ha perso la memoria, quando in ospedale giungono le sue due famiglie. In Italia c’è Irene (Olga Rossi), in Tunisia l’altra moglie Jamila (Rocío Muñoz Morales), che saranno costrette a collaborare per aiutarlo a tornare in sé. Infine Ezio (Alessandro Tiberi), è un tassista che scrive romanzi di fantascienza che nessuno pubblica, mentre la sua compagna Linda (Stella Egitto), è una pornostar. Il fatto che lei abbia rapporti sessuali per esigenze cinematografiche non lo turba, ma un giorno questo equilibrio si rompe.
Proprio a Cinecittà, nel set dove è ricostruita l’antica Roma, la troupe di Tu mi nascondi qualcosa ha girato “Pompa Magna”, il porno-peplum interpretato da Stella Egitto e prodotto da Eva Robin’s, che è il film nel film di questo esordio registico. “Nella finzione sono una ex-pornostar che, per sopraggiunti limiti d’età, è diventata produttrice”, racconta Eva Robin’s, “di questa commedia mi piace che contribuisca a demolire il cliché secondo il quale un’attrice porno debba essere considerata come una sgualdrinella e non semplicemente una professionista che fa un lavoro come un altro”. “Ho avuto il piacere di conoscere la grande Moana Pozzi – conclude Robin’s – che con la sua grande cultura e intelligenza era sempre capace di smontare i maschi che le si avvicinavano con simili pregiudizi”.
Da parte sua Rocco Papaleo non perde occasione per ironizzare sul suo ruolo che, dice, “ha una parte fantascientifica nell’immaginare che io possa essere sposato con Rocío Muñoz Morales”. “Posso dire che dopo ‘Dona Flor e i suoi due mariti’, ho interpretato ‘Alberto e le sue due mogli’, ma quello che mi è piaciuto particolarmente è che in ogni episodio ci sarebbe materiale per un film intero, invece dei trenta/trentacinque minuti che qui gli sono dedicati” conclude l’attore, “il fatto che ci siano tanti spunti, dovrebbe essere piacevole per il pubblico”.
Il regista, dal canto suo non nasconde che “anche se parlare di modelli, nel mio caso, sarebbe una parola grossa, io ho guardato non solo alla tradizione della commedia all’italiana, ma anche a quella francese, perché a me, come spettatore, piacciono le commedie in cui c’è passione, sentimento e dolore, come Quasi amici”.
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