La 67a edizione del Festival del film Locarno, la seconda diretta da Carlo Chatrian, s’inaugurerà mercoledì 6 agosto. Alle ore 16 all’Auditorium FEVI, in occasione del 100° anniversario della nascita del personaggio di Charlot, il Festival renderà omaggio a Charlie Chaplin con la proiezione di Tempi moderni, musicata dal vivo dall’Orchestra della Svizzera italiana diretta da Philippe Béran. Seguirà il tradizionale ricevimento d’apertura alla presenza di numerose personalità del mondo del cinema internazionale così come della politica e delle istituzioni svizzere e ticinesi. Alle 21 apertura in Piazza Grande con la consegna del Pardo alla carriera a Jean-Pierre Léaud. L’attrice Melanie Griffith sarà anch’essa fra le personalità della serata, che proseguirà con la proiezione del film Lucy, introdotto dal regista Luc Besson. La 67a edizione potrà contare anche sulla presenza, fra gli altri, di Dario Argento, Olivier Assayas, Juliette Binoche, Julie Depardieu, Lav Diaz, Víctor Erice, Mia Farrow, Tony Gatlif, Giancarlo Giannini, Hippolyte Girardot, Rita Pavone, Roman Polanski, Jonathan Price, Emmanuelle Seigner, Aleksandr Sokurov, Agnès Varda, Paul Vecchiali. Importante anche la presenza istituzionale che vedrà, fra gli ospiti, all’apertura il Consigliere federale Alain Berset, mentre domenica il Consigliere federale e Presidente della Confederazione Didier Burkhalter e Navi Pillay, alto commissario dell’ONU per i diritti umani.
Gianfranco Pannone con il documentario Sul vulcano - fuori concorso al festival di Locarno e distribuito da Luce Cinecittà - lancia un appello ai politici per sensibilizzarli sulla grave situazione in cui versano quella zona e i suoi abitanti: "Ho preferito raccontare il Vesuvio anche attraverso le parole e gli scritti di tanti artisti e scrittori. Ma affronto anche i problemi che la speculazione ha creato. Parlo delle case costruite sui canali creati dalla lava, racconto la concentrazione di persone che vive in posti che non dovrebbero essere abitati. E questa è politica, politica vera, quella che piace a me"
"Volevo che in Perfidia ci fosse la Sardegna che conosco, che non è soltanto quella colorata, piena di sole e di mare, ma quella grigia, claustrofobica che si respira in certe periferie", così il regista sul suo esordio passato in Concorso al Festival di Locarno e in uscita in sala il 27 novembre con Movie Factory e Il Monello film. La storia, ambientata a Sassari, racconta di un padre e un figlio che, dopo la morte della loro moglie e madre, convivono scoprendo di essere due completi estranei. "Il tempo che stiamo vivendo è fatto di di una cattiveria che s'innesta silente nella società, nella famiglia, fra le persone, che non comunicano più e sono spesso paralizzate dalla solitudine", spiega l'autore
“Qui ci sono molti conti bancari della famiglia Marcos, sareste così gentili da ridarceli a noi, popolo filippino?”, così Lav Diaz, il regista premiato con il Pardo d’oro per il suo From What Is Before. Cancellata l'attesa masterclass con Roman Polanski che, a causa di una polemica montata da un politico locale, ha disertato il festival. Dario Argento ha annunciato che produrrà una serie per la tv americana: una decina di film, uno o due da lui diretti, i restanti affidati a giovani registi di horror indipendenti per il web
Il masterclass di Roman Polanski in programma a Locarno il 31 agosto con la moglie Emmanuelle Seigner, sta rinfocolando polemiche nel ticinese, il bacino d’utenza primo e naturale del festival. Parecchie voci indignate, anche a mezzo stampa, per l’invito al regista che si porta però ancora dietro il peso dell’accusa di stupro a una ragazzina. A protestare anche alcuni politici, come Fiorenzo Dadò, capogruppo del partito popolare democratico. Ma il direttore Carlo Chatrian risponde: "Lo invito come regista ponendo l'accento sui suoi film"