Uno dei personaggi più memorabili di questa 17ma Festa del Cinema potrebbe non essere mai andato in scena. Si tratta di Benjamin Reed Harris III, il cui funerale è al centro del film in Concorso Raymond & Ray, scritto e diretto dal colombiano Rodrigo Garcia, figlio del celebre scrittore Gabriel García Márquez e collaboratore di pezzi grossi del cinema messicano come Guillermo Del Toro, Alejandro González Iñárritu e Alfonso Cuarón (qui in veste di produttore).
Nella sua assenza, Harris non solo dà il via alla narrazione, ma risulta un carattere sfaccettato e intrigante con il quale tutti i personaggi del film si sono dovuti e devono ancora confrontarsi, a partire dai suoi due figli (legittimi) che danno il titolo alla pellicola e che sono interpretati da Ewan McGregor ed Ethan Hawke. Seppure il padre li abbia crudelmente chiamati allo stesso modo, i due Raymond non potrebbero essere più diversi: Raymond (McGregor) è un uomo a cui piace la sua “stabilità” al costo di risultare noioso e che dal padre ha preso l’incapacità di far funzionare un matrimonio; Ray (Hawke) è un musicista fallito, cinico e disilluso, che dal padre ha ottenuto in eredità un’incredibile capacità da donnaiolo. Quando i due si trovano costretti a riavvicinarsi dopo molto tempo per raggiungere il funerale del padre, tutto il loro passato fatto di dolore, rammarico e rabbia, verrà fuori pian piano.
Nonostante questa premessa, c’è da sottolineare che Raymond & Ray è una dramedy molto orientata verso le situazioni umoristiche che sfruttano una brillante scrittura dei personaggi, quelli presenti come quelli assenti. Funzionali, in tal senso, sono le interpretazioni dei due grandi divi protagonisti, che, calati in ruoli cuciti alla perfezione su di loro, riescono a imbastire un duetto perfettamente bilanciato di caratteri contrastanti.
Gli elementi che trascinano la narrazione sono sicuramente le esilaranti contraddizioni di Harris che, seppure sia stato un padre assente e crudele, un marito infedele e un uomo perlopiù inaffidabile, sembra avere lasciato ricordi positivi intorno a sé, grazie al suo innegabile fascino. Che uomo è, d’altronde, uno che continua a complicare la vita dei suoi figli anche dopo la sua dipartita, chiedendo loro, per esempio, di scavare con le loro mani la profonda fossa in cui calare la bara? Dopo avere passato un’infanzia nel “caos”, dopo essere cresciuti tra mille difficoltà, Raymond e Ray sono ancora costretti in una posizione scomoda, non solo fisicamente, ma anche emotivamente, circondati da persone che sembrano avere conosciuto un uomo molto diverso dal padre che loro ricordano. Davanti a loro, c’è però finalmente l’occasione di accogliere un cambiamento sofferto e necessario, che forse risulterà la più importante eredità che il loro pessimo padre poteva concedergli.
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