LECCE. Preferisce non rivelare il nome della figlia di cui è in dolce attesa. L’attrice Maya Sansa è infatti entrata nel sesto mese di gravidanza, la bambina nascerà a fine luglio, primi di agosto. E’ il momento giusto di diventare madre: “La scelta è maturata a 37 anni e dopo aver vissuto alcuni momenti importanti e decisivi della mia carriera. Il mio compagno Fabrice ha avuto pazienza ad aspettare”. Tutti rinviati gli impegni futuri. “Ho dovuto dire no al Festival di Locarno che mi voleva in giuria, già un’altra volta ho dovuto rinunciare a un loro invito”, l’attrice racconta a CinecittàNews. Nel frattempo ha accettato volentieri il ‘ruolo’ di giurata del Concorso del Festival del cinema europeo. Un’esperienza fatta più volte in passato, dal Torino Film Festival a quello di Taormina. “All’inizio avevo qualche resistenza all’idea di promuovere e bocciare i film, poi ho accettato il fatto che comunque agli autori vengono spesso offerte più opportunità dove presentare il loro prodotto artistico”. Che cosa la colpisce di un film? “La forza degli attori e delle immagini e soprattutto che, anche nel film più nero e più drammatico, ci sia sempre una luce poetica che lo fa volare verso l’alto”.
E’ appena arrivata da Parigi dove vive da diversi anni e dove da ieri è nelle sale, “accompagnato da critiche splendide”, Bella addormentata di Marco Bellocchio. Maya Sansa, che nel film è la disperata giovane tossicodipendente che vuole togliersi la vita, ha ritardato di un giorno il suo arrivo in Italia. Impegnata da una diretta televisiva sul film, poi non andata in onda su France 3 per un improvviso sciopero dei giornalisti.
E sempre in Francia sono usciti quest’anno altri due titoli da lei interpretati: a fine marzo Il primo uomo di Gianni Amelio e a inizio gennaio L’uomo che verrà di Giorgio Diritti. “E poi una commedia amara tutta francese, ispirata al ‘Misantropo’ di Molière e con qualche richiamo a Jules e Jim, Alceste à bicyclette di Philippe Le Guay. E’ molto piaciuta al pubblico d’Oltralpe che l’ha premiata con un incasso tra i 7 e gli 8 milioni”. Sullo schermo vediamo l’incontro e scontro tra due attori, rivali e opposti per carattere, alle prese con la messa in scena del testo teatrale di Molière. L’uno, interpretato da Fabrice Luchini, poco socievole e che ha deciso di ritirarsi in un’isola del Sud della Francia; l’altro, Lambert Wilson, un collega di successo e sempre al cellulare. E poi Francesca, Maya Sansa appunto, una donna italiana appena separata dal marito, all’inizio brusca e scontrosa, che diventa poi amica di entrambi, invaghiti di lei.
Altro film francese La belle vie di Jean Denizot che al momento è in post produzione. “Qui la mia è sola una partecipazione, è liberamente ispirato alla vicenda vera di un padre che ha sottratto i due figli alla moglie, e per parecchi anni ha vissuto clandestino con loro in giro per la Francia, aiutato da amici e conoscenti, ed è questo il mio ruolo nel film. Il regista, estimatore di Bellocchio, cercava per uno di questi personaggi quel volto di Chiara di Buongiorno, notte“.
Il film che le ha portato fortuna? “La balia. Devo dire grazie a un caro amico, Andrea Di Stefano che, avendo lavorato ne Il principe di Homburg, mi mise in contatto con il casting del film di Bellocchio. Feci tre provini, il primo durante le vacanze di Pasqua e poi venni scelta a settembre. Il rapporto artistico con Marco è sempre scandito dal rito di numerosi provini e giustamente perché ogni volta mi ha offerto la possibilità di cimentarmi con ruoli differenti”.
Quanta alla scelta di vivere in Francia, vari sono i motivi. “A cominciare dalla mia natura nomade, sono curiosa di vivere altrove. Ho un padre iraniano, mamma e nonna francofone, compagno francese, io stessa sono anglofona, ho studiato a Londra. E poi volevo allargare l’orizzonte, andare oltre l’ambiente cinematografico di Roma, che mi sembrava piccolo e un po’ claustrofobico. Ma non sono in fuga dall’Italia”.
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