CANNES – Matteo Bocelli, il popolare tenore e cantautore figlio di Andrea Bocelli, canta e recita nel film Three Thousand Years of Longing diretto dal regista australiano George Miller, presentato al Festival di Cannes fuori concorso. Bocelli canta una canzone originale scritta dall’olandese Tom Holkenborg – alias Junkie XL, il quale aveva già collaborato con George Miller – compositore delle trascinanti musiche del fantasy stile Mille e una notte girato in Turchia e a Londra dal regista di Mad Max. Bocelli interpreta inoltre nel film il ruolo del seducente principe Mustafa.
Three Thousand Years of Longing esce il 31 agosto in Gran Bretagna e in altri paesi.
George Miller, intanto, annuncia di essere al lavoro su Furiosa, il quinto capitolo della sua saga post-apocalittica Mad Max previsto per Cannes 2024. Un prequel di Mad Max: Fury Road (2015), nel quale lo scatenato personaggio dell’Imperatrice Furiosa sarà interpretato dalla giovane star americana Anya Taylor-Joy e non più dalla megastar Charlize Theron.
La stampa internazionale ha riacceso i riflettori sui conflitti tra Charlize Theron e Tom Hardy durante le travagliatissime riprese di Mad Max: Fury Road. Kyle Buchanan, reporter del ‘New York Times’, li ripercorre nelle pagine del libro Blood, Sweat & Chrome. The Wild and True Story of Mad Max: Fury Road (Harper Collins, New York/Londra). Un volume composto da un montaggio d’interviste con il cast e la vasta troupe del film.
Charlize Theron racconta: “Proprio a causa delle mie paure stavamo erigendo con Tom dei muri per proteggerci, invece di dirci: ‘Cazzo, è tutto spaventoso sia per te che per me. Cerchiamo d’essere gentili l’uno con l’altro’. Stavamo funzionando in modo strano, proprio come i nostri personaggi, era in ballo la nostra sopravvivenza. Non vorrei ripetere certe cose, ma c’è stato un momento davvero brutto in cui siamo venuti alle mani Tom e io”.
Tom Hardy racconta la sua versione: “Charlize è una donna intensa, molto intensa in effetti. Nel senso buono della parola. Voglio dire, guardatela in Monster: non fa certo una passeggiata nel parco. Non riesci a rendere quel tipo di autenticità senza possedere un’enorme ricchezza a livello di doti artistiche. È un’attrice molto seria. Quindi non capisco perché mai dovrebbe essere stata intimidita o in alcun modo spaventata da me. Penso che fossero solo stronzate. Con il senno di poi, riconosco che ero fuori di testa per molti versi. La pressione su entrambi era a volte schiacciante. Ciò di cui lei aveva bisogno era un partner migliore e forse più esperto di me. È una cosa che non si può fingere. Mi piace pensare che oggi che sono più vecchio e più brutto forse potrei essere all’altezza”.
L’autore Kyle Buchanan scrive nell’introduzione: “Ma che diavolo stava combinando George Miller? Sebbene il regista avesse ormai trascorso diversi mesi a girare Fury Road nel deserto della Namibia, le bobine che aveva inviato alla Warner Bros. avevano suscitato perplessità da parte di molti dirigenti. I dialoghi suonavano incomprensibili, le scene d’azione sembravano sorprendentemente pericolose. Inoltre Miller non stava lavorando in base a una sceneggiatura tradizionale, ma invece, con una mossa senza precedenti, aveva concepito l’intero film esclusivamente attraverso gli storyboard. I dirigenti dello studio temevano che Fury Road non avrebbe avuto alcuna logica una volta concluso il montaggio”.
Al Festival di Cannes 2015 Mad Max: Fury Road suscitò lunghe ovazioni da parte del pubblico e osanna quasi unanimi da parte della critica. Su dieci nomination agli Oscar ottenne ben sei statuette. Incasso complessivo nel mondo: 374 milioni di dollari. Quentin Tarantino dixit: “È un capolavoro”.
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