Mattarella alla Biennale

La visita del presidente della Repubblica, che ha presenziato alla serata d'inaugurazione e ha visitato la Biennale d'Arte accompagnato dal ministro Dario Franceschini


VENEZIA – “Faccio gli auguri al cinema, ai quattro registi italiani in concorso ma anche agli stranieri. Io amo il cinema, quello classico e quello contemporaneo, delle nuove generazioni”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, poco prima di entrare nel Palazzo del Cinema per la cerimonia di apertura della 72ma Mostra del Cinema di Venezia. Davanti ai giornalisti il presidente si è soffermato solo pochi istanti spiegando di non voler parlare di temi di attualità politica. “Di questo non parliamo, parliamo solo di cinema”. 

L’appello ad un’Europa accogliente con i migranti fatto dal regista messicano Alfonso Cuaron durante la cerimonia di apertura non è passato inosservato. ”E’ stato un richiamo davvero ammirevole e fatto in maniera persuasiva”, ha commentato il presidente della Repubblica all’uscita dalla sala, dopo la proiezione di Everest che ha giudicato “un film emozionante”.

Mattarella, che aveva accanto il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini, è arrivato poco prima dell’inizio del galà direttamente dall’aeroporto di Venezia. L’apertura della Mostra è stata la prima tappa di una breve visita nella città proseguita con l’esplorazione della Biennale Arte. Accompagnato dalla figlia Laura, Mattarella considera questa visita come un piccolo svago in “un’estate passata in gran parte lavorando”.

“Attenti allo spirito dei tempi ma non lo confondiamo con gli idoli del giorno”, ha detto il presidente della Biennale Paolo Baratta rivolgendosi a lui per raccontare l’azione dell’istituzione culturale veneziana impegnata a leggere quanto ci accade intorno “con occhio dilatato”.

Stamani poi Mattarella ha fatto visita alla Biennale d’Arte. “Venga qui a completare il mio disegno”. E’ l’insolito invito rivoltogli da uno dei bambini che stava usando matite e pennelli nella sala dedicata ai programmi educativi per i più piccoli. Il presidente non si è sottratto e ha completato il disegno. Nel racconto di Paolo Baratta, Mattarella “ha partecipato con grande intensità alle singole sale, all’Arsenale in particolare, che è un luogo, un percorso fatto di opere e di immagini molto significative”. Ad accompagnare Mattarella, oltre a Baratta, il ministro Dario Franceschini, il presidente del Veneto Luca Zaia, il sindaco Luigi Brugnaro e il curatore della Biennale d’Arte Okwui Enwezor. A colpire il presidente, spiega Baratta, soprattutto “il senso dell’incalzare della storia e dei suoi avvenimenti, il tempo e la vita, il tempo e l’uomo”. Il presidente della Biennale spiega di aver fatto i complimenti a Mattarella “per la sua capacità di comunicazione, nella scelta di poche parole, pochi aggettivi, ma tutti misurati e incisivi”. Nel percorso espositivo il presidente della Repubblica è stato molto colpito da una installazione cilena che mostra in diretta, via webcam, dei fuscelli di metallo con campanelle che oscillano al vento, “fortemente espressiva”. “Gli è piaciuto poi moltissimo il progetto Biennale College – conclude Baratta – e ci siamo soffermati sul sistema educativo italiano e su quanto sia importante aggiungere al sistema sistema tradizionale la formazione esperienziale e l’imparar facendo, lavorando con i maestri”.

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