Mastroianni: i cinque film più amati dalla critica e dal pubblico internazionale

Tra le decine di film, spesso memorabili, in cui ha recitato il mitico Marcello Mastroianni, quali sono i più apprezzati dal pubblico e dalla critica? Scopriamolo in questo nuovo appuntamento di 100 Mastroianni


Marcello Mastroianni è sicuramente uno dei nostri attori più amati di sempre all’estero. Il suo appeal ha conquistato generazioni di spettatori in giro per il mondo e lo ha consacrato come prototipo del fascino maschile made in Italy. La domanda è un’altra, però. Quali sono i suoi film più amati dalla critica internazionale e dal pubblico?

Ecco ciò che è emerso attraverso i dati che si trovano in rete grazie ai siti più attendibili di recensioni e informazioni cinematografiche a livello mondiale. Ovviamente niente di “scientifico”, ma è un’occasione per riscoprire le sue opere più belle e indispensabili.

I cinque film più amati dalla critica

Al primo posto in assoluto c’è Una giornata particolare di Ettore Scola.

Ambientato a Roma in una giornata particolare, appunto: l’8 maggio 1938, quando Mussolini ricevette la visita di Hitler e tutta la città andò ad assistere alla parata di benvenuto. Il film segue le uniche due persone di un condominio a rimanere a casa in quel giorno: Gabriele, interpretato da Marcello Mastroianni, un radiocronista omosessuale e antifascista e  Antonietta, interpretata da Sophia Loren, una casalinga rimasta a svolgere le faccende domestiche mentre la sua famiglia è fuori alla parata. Trascorrono le ore insieme, imparando a conoscere le vite e le opinioni dell’altro, fino alla fine della giornata, quando Gabriele viene portato via e Antonietta torna dalla sua famiglia. Candidato agli Oscar sia per il miglior attore che per il miglior film straniero.

A seguire 8 ½ di Federico Fellini.

Considerato praticamente da tutti il più grande film di Fellini. Marcello Mastroianni interpreta Guido Anselmi, un famoso regista italiano che sta lottando per realizzare il suo prossimo film, una sorta di storia di fantascienza. Guido è in crisi per la mancanza di ispirazione e per la perdita di concentrazione. Questa crisi d’identità, insieme ai crescenti problemi coniugali, costituiscono la trama e il conflitto di questo capolavoro esistenziale e potente. Il titolo si riferisce agli otto film e a una collaborazione che Fellini aveva completato prima di realizzare 8 ½, con il personaggio di Guido che rappresenta Fellini stesso e i suoi problemi con la produzione cinematografica. Mastroianni è perfetto come alter ego del maestro di Rimini nel rappresentare un’indifferenza nei confronti di ciò che lo circonda tanto da risultare commovente e allo stesso tempo esasperante. Guido è un uomo che vive attraverso la sua immaginazione e i suoi ricordi e, sebbene i suoi amici e la sua famiglia vogliano che abbia successo, non ha alcuno stimolo a seguire i loro desideri. Oltre all’Oscar come miglior film internazionale si è portato a casa una quantità enorme di altri, meritatissimi, premi

Ancora il magico connubio tra Fellini e Mastroianni per il terzo in classifica: La dolce vita.

Uno dei capolavori più apprezzati del regista ha come protagonista Marcello Mastroianni nei panni di Marcello Rubini, un giornalista di gossip che nella Roma inizio anni 60 si occupa di vip e di tutta la galassia che gira intorno a queste figure di volta in volta: vanesie, allegre, conflittuali, iperuraniche.  Il film ha una trama piuttosto libera, che si limita a seguire Marcello attraverso una settimana di imprese e avventure in tutta la città, mentre cerca la felicità, senza sapere cosa vuole. Mastroianni ancora una volta tratteggia con naturale grandezza un personaggio che si amalgama dentro un “quadro” sontuosamente concepito e girato.  La Dolce Vita, pluripremiato e stra-amato dal pubblico di tutto il Mondo, è un affresco in forma di mosaico avvincente, spiritoso ed emotivo sulla ricerca di uno scopo nella vita.

Divorzio all’italiana di Pietro Germi è al quarto posto.

In questa esilarante commedia Marcello Mastroianni interpreta Ferdinando, che vive un matrimonio infelice con la moglie poco attraente Rosalia. Ferdinando è invaghito della cugina Angela, più giovane e molto più bella, e quando scopre che i suoi sentimenti sono ricambiati, inizia a tramare. Per ottenere un movente per uccidere la moglie (il divorzio non era un’opzione), Ferdinando cerca un uomo con cui lei abbia una relazione, in modo da avere buon alibi. Abilmente scritto e diretto da Pietro Germi, Divorzio all’italiana è pieno di humour divertente e oscuro. Mastroianni, nel primo ruolo che gli ha regalato una candidatura all’Oscar, ritrae l’ossessione e la disperazione del suo personaggio con un livello di entusiasmo contagioso. Un successo commerciale e di critica, Divorzio all’italiana è una commedia isterica e moralmente discutibile sull’adulterio e sui valori di una volta che non può mancare nella filmografia di qualsiasi cinefilo.

Infine La notte di Michelangelo Antonioni.

Film centrale della trilogia della “modernità” del regista ferrarese, che comprende anche L’Avventura e L’Eclisse, si concentra sulle dinamiche interiori e sociali degli esseri umani. Sulla rete di emozioni, sensazioni e (non) comunicazione che le coppie e non solo coppie romantiche mettono in campo. Marcello Mastroianni e Jeanne Moreau interpretano una di queste, anzi la principale: Giovanni è uno scrittore di successo e Lidia è una ricca ereditiera e il loro matrimonio è andato in frantumi a causa della crisi dell’uomo. La trama è disintegrata  in una serie di eventi che mostrano il loro rapporto in disfacimento. Giovanni scappa continuamente alla ricerca di una bella donna con cui flirtare, mentre Lidia vaga contemplativa, trovando un barlume di luce solo  nelle vite delle persone a lei inferiori per posizione sociale. Ne emerge una storia dai toni cupi che non manca di colpire con precise stilettate l’alta borghesia contemporanea ad Antonioni e il suo ambiente artificiale. Mastroianni e Moreau sono il perno fondamentale per far girare la storia,  catturando con chirurgica esattezza il dissanguamento emotivo attraverso una recitazione minimale,  conversazioni e interazioni imbarazzanti, una gestualità controllata e simbolica. Il magistrale film d’atmosfera di Antonioni è uno degli sguardi più puri e limpidi sul matrimonio e sulle emozioni sbiadite.

I più amati dal pubblico 

Siti aggregatori di risultati, come Rotten Tomatoes, mettono insieme anche le recensioni del pubblico internazionale e il quadro che emerge rispetto ai film del nostro Marcello somiglia a quello della critica, con delle eccezioni. Il più amato in assoluto risulta essere Divorzio all’Italiana, seguito da Una giornata particolare e 8 ½ .

Dopo il “podio” ecco spuntare un film diverso: Oci ciornie diretto da Nikita Sergeevič Michalkov e ispirato ad alcuni racconti di Anton Čechov. Presentato in concorso al Festival di Cannes 1987, il film diede a Marcello Mastroianni il premio per la migliore interpretazione maschile e una candidatura ai Premi Oscar 1988 come miglior attore.

E dopo La notte che ricompare anche in questa “classifica” spunta un’altra pietra miliare del percorso lastricato di grandezza che è la sua carriera: I soliti ignoti di Mario Monicelli. Esilarante film di rapina con un gruppo di truffatori pasticcioni che cercano di entrare in un banco dei pegni. Interpretato, tra gli altri da Vittorio Gassman e Renato Salvatori e in un ruolo mitico Totò. Il personaggio di Mastroianni è quello di un padre che deve provvedere al mantenimento del figlio mentre la moglie è in carcere. I soliti ignoti è uno dei film più popolari della nostra storia, permettendo a Mastroianni di raggiungere lo status di star assoluta, sebbene il ruolo non fosse il più complesso o impegnativo della sua carriera.

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14 Luglio 2024

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