Storie d’amore nel rinascimento inglese, thriller on the road, fantascienza epica tra l’antica Cina e Cambridge, traduzioni cinematografiche di capolavori letterari.
E’ ricco di novità il listino Movieweb, la casa di produzione nata nel 1999 da una costola di Convergenza, il fondo creato da Ubaldo Livolsi con un capitale di 200 milioni di euro.
Alla guida della società c’è il direttore generale Massimo Pacilio, produttore con un passato da manager nel settore delle opere pubbliche e della moda.
A Cannes, ospite del Club Italia, lancia domani una nuova linea editoriale che punta sulle coproduzioni con un forte orientamento al mercato.
Perché cambia linea editoriale e quali sono le novità?
La decisione segue l’esperienza catastrofica nella produzione di film italiani: da Ogni lasciata è persa di Piero Chiambretti a Angela di Roberta Torre che ha ottenuto ottime critiche ma incassi irrisori. Dopo un anno passato a riflettere ho scelto di puntare sulla coproduzione. Il primo risultato è Hollywood Flies di Fabio Segatori. Tratto dal romanzo Mosche a Hollywood, è coprodotto con Rai Cinema, con la canadese GFTE e l’inglese Studio Eight.
Ora è in fase di montaggio, sarà nelle sale da ottobre, in Italia forse lo distribuirà da 01. L’approccio di questa e delle prossime produzioni è assolutamente industriale. Condivido i rischi con altri produttori e ricavo i budget da prevendite, finanziamenti specializzati o prestiti garantiti. Mi appoggio sulla struttura industriale italiana. Ad esempio, il 50% del budget di Shadow Dancer (10 milioni di dollari), sul set in questi giorni, è stato investito in Italia. Un tratto forte della nuova linea è l’uso della tradizione culturale in chiave moderna per attirare il target dai 14 ai 30 anni che garantisce un buon risultato al box office.
Movieweb cerca molti finanziamenti all’estero?
Si perché in Italia l’apparato del finanziamento bancario non funziona. Le banche che investono sono poche e fin troppo caute. Una situazione che contraddice la volontà del ministro Urbani che con la sua riforma mira a creare un’industria concorrenziale.
A Cannes, oltre a “The Shadow Dancer” presentate anche “Marlowe. The Great Hoax”. Di che si tratta?
E’ una coproduzione con Gran Bretagna e Francia da 22 milioni di euro. Sarà diretto da Roland Joffé e racconterà la storia d’amore tra Marlowe, l’uomo che secondo alcuni storici ha scritto le più belle opere di Shakespeare, e Frances Cecil. Giantito Burchiellaro firmerà le scenografie. Il primo ciak è fissato per il 15 settembre. Gireremo tra Belgrado, Roma, Venezia e Londra.
Sulla Croisette annuncerete altre novità?
Parleremo dell’accordo raggiunto con una giovane attrice italiana: Bianca Guaccero. Ha un talento naturale su cui innesteremo una formazione internazionale. Bianca andrà in Inghilterra a studiare lingua e recitazione. Poi sarà impiegata nelle nostre coproduzioni. Potrà interpretare qualunque ruolo internazionale. L’obiettivo dell’operazione, che puntiamo ad allargare ad un interprete maschile, è ricostruire uno star system italiano. Oggi l’unico attore italiano che funziona nel mercato globale è Giancarlo Giannini.
Le produzioni del 2005?
Enzo Peri ci ha coinvolto nella coproduzione di Le memorie di Adriano, tratto dal capolavoro di Margherite Yourcenar. Sarà girato in Marocco grazie all’accordo tra governo marocchino, Istituto Luce, Cinecittà Holding e Ragione Lazio. Lavoriamo anche a Behind that Smile, commedia thriller con 2 protagonisti d’eccezione: Macchiavelli e un giovanissimo Leonardo coinvolto in una serie di indagini per cui confeziona il primo identikit della storia. Vorrei affidare la regia a Kenneth Branagh, perché il film ha alcuni tratti in comune con Molto rumore per nulla. In cantiere ci sono anche Vanishing act, thriller da 15 milioni di dollari girato interamente a Roma, e The Shoemaker che porterà sugli schermi la Capri degli anni ’30 e ’40 attraverso la storia di una famiglia di fabbricanti di sandali.
Preparate anche il film di fantascienza “Drakonis”. A che punto è la preproduzione?
Drakonis è un progetto proposto da Leo Pescarolo e finanziato integralmente da investitori americani. Mi ha convinto perché la regia è affidata a Mauro Borrelli, specialista degli effetti speciali, già assistente di Francis Ford Coppola, considerato un piccolo genio in Usa. Regista e scenografo sono in partenza per la Cina. L’idea base infatti è legata a un fatto reale a cui anche il “Corriere della Sera” ha dato risalto: l’arrivo in Cina delle legioni di Cassio. Nel film il centurione romano è catturato da una sacerdotessa che detiene il potere di dare la vita eterna. Poi, con un salto nel tempo, la storia si sposta nella Cambridge moderna. I finanziatori hanno chiesto di trasformato il copione originale in puro entertainment. Costerà 25 milioni di dollari e gli americani ne spenderanno altri 24 per lanciarlo.
Avete già accordi per la distribuzione internazionale dei vostri film?
Alcuni, tra cui The Shadow Dancer, saranno distribuiti dalla Peace Arch. Al Marché conto di stringere nuove alleanze.
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