Massimo Condemi


M. CondemiL’amministratore delegato di Cinecittà Holding, Massimo Condemi, sta per partire per Cannes: sarà la sua prima volta al Festival del Cinema.

 

Come vede la presenza italiana sulla Croisette?
Con particolare soddisfazione: a Cannes il cinema italiano va con una selezione forte e variegata: con un autore importante e consacrato come Marco Bellocchio, con un altro autore molto amato in Francia e già premiato con la Palma d’oro come Nanni Moretti e con un regista “nuovo” anche se apprezzato dalla critica e già passato in concorso a Cannes come Paolo Sorrentino. Come Gruppo saremo al Festival a dare sostegno al cinema italiano ed europeo.

Qual è il cinema che ama?
Accanto ai grandi autori del passato e al cinema classico, quello di Fellini e De Sica, o quello di Visconti e Rossellini che a Cannes saranno oggetto di un omaggio organizzato da noi insieme al Festival e alla Direzione Generale Cinema del ministero dei Beni Cultuali, mi piace molto il nuovo cinema italiano che è un cinema competitivo e ha riportato il pubblico in sala. Apprezzo e seguo con interesse alcune nostre attrici: Giovanna Mezzogiorno, Angela Finocchiaro, Valeria Golino. Penso che Michele Placido abbia fatto un gran bel film con Romanzo criminale, una storia raccontata bene, con realismo e tensione. Tra i miei film preferiti ci sono La finestra di fronte, La bestia nel cuore, L’amore ritrovato.

Cosa pensa del cinema americano?
Mi piacciono i kolossal come Troy o Il Gladiatore. Del cinema americano apprezzo la spettacolarità e la capacità di imporsi anche sul piano commerciale.

Pensa che il nostro cinema sia promosso adeguatamente?
La promozione è un aspetto strategico a cui tengo molto. Credo che si debba gradualmente ripensare la nostra linea di intervento, selezionando alcuni territori su cui costruire delle campagne di marketing non episodiche ma mirate con la collaborazione di tutti i soggetti istituzionali che si occupano di sostenere il nostro prodotto all’estero ma anche dei registi, degli attori, dei produttori che dovrebbero avere un compito promozionale non secondario. Penso in particolare ai nuovi mercati, dal Giappone all’America Latina, dove le potenzialità di diffusione del nostro cinema nuovo sono fortissime. Il nostro è un cinema competitivo e bisogna considerarlo, oltre che un importante fatto culturale, un veicolo prestigioso per l’esportazione del made in Italy nelle sue varie forme.

I tagli al Fus nel 2006 hanno riguardato anche Cinecittà Holding.
È vero, e infatti alla luce della riduzione dei finanziamenti bisogna sviluppare strategie di autofinanziamento. Comunque condividiamo sostanzialmente la diffusa protesta del settore contro i tagli al Fus e auspichiamo che i governi abbiano una maggiore considerazione per il cinema e lo spettacolo in generale come più volte richiesto dall’Agis e dall’Anec. A questo proposito credo che Cinecittà Holding debba contribuire a sviluppare il dialogo e il confronto con le categorie e le associazioni di settore – autori, produttori, distributori, esercenti e proporsi come una sorta di punto di riferimento, un tramite anche nei confronti delle istituzioni. Mi piacerebbe molto che questi incontri culminassero in una grande convention del cinema italiano che affronti le sfide delle nuove tecnologie e dei nuovi canali distributivi, oltre al tema del finanziamento. Penso che si potrebbe organizzare tutti assieme per l’autunno prossimo.

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09 Maggio 2006

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