Ha esordito solo tre anni fa producendo il film di un esordiente – seppure figlio d’arte – che vinse il Pardo d’Oro a Locarno: Private di Saverio Costanzo. Ora la Offside di Mario Gianani, dopo l’opera seconda di Costanzo (In memoria di me) e tre documentari d’autore (L’allievo modello di Stefano Mordini, Auschwitz 2006 di Saverio Costanzo e In fabbrica di Francesca Comencini), è l’artefice del nuovo, atteso film con cui Marco Bellocchio svela la storia del figlio segreto che Benito Mussolini ebbe da Ida Dalser. Un percorso ancora breve ma già costellato di riconoscimenti internazionali (In memoria di me era in concorso alla Berlinale 2007), quello della Offside, che apre le sue porte a CinecittàNews e – attraverso il titolare Mario Gianani – ci racconta i progetti per il prossimo futuro.
Siete passati da un esordiente a uno dei più affermati cineasti italiani, Marco Bellocchio. Come è successo?
Abbiamo da sempre avuto un rapporto personale con lui, visto che la moglie Francesca Calvelli è stata la montatrice di entrambi i film di Costanzo. E Marco ci ha dato dei consigli fondamentali su vari aspetti creativi di Private e In memoria di me. Ora, visto che avevamo un rapporto umano e creativo e che lui non voleva produrre il nuovo film con la sua società, siamo entrati nel progetto di Vincere. Un film dal budget di 8 milioni e 200mila euro che co-produciamo con RaiCinema e Celluloid Dreams, che ne gestirà anche le vendite internazionali. Nel cast, come già annunciato, ci saranno Filippo Timi e Giovanna Mezzogiorno.
Quando sarà girato Vincere? E quando pensate che sarà pronto?
Le riprese inizieranno tra maggio e giugno e dureranno per 12 settimane tra il Piemonte, il Trentino e Venezia. Sicuramente non saremo pronti né per Venezia, né per Roma; forse lo saremo per Berlino. Anche perché il film richiede un grosso lavoro di post-produzione: Bellocchio lavorerà su tantissimo materiale di repertorio, non limitandosi solo a usarlo, ma interpretandolo e “soggettivizzandolo”. Grazie alla collaborazione dell’Istituto Luce potremo usare sia i classici cinegiornali che film di finzione dell’epoca, ma il tutto dovrà sembrare “nuovo”, nel senso che dovrà essere visto con gli occhi di un contemporaneo del Duce. Il direttore della fotografia sarà Daniele Ciprì, quindi l’operazione avrà un valore aggiunto dal punto di vista visivo.
State anche lavorando a una coproduzione con l’Argentina.
Sì, insieme alla francese MK2, agli spagnoli di Wanda Vision e alla società della regista produrremo il prossimo film di Lucia Puenzo, che con XXY ha vinto la Caméra d’Or a Cannes due anni fa. Si chiamerà Il bambino pesce e parlerà di amore, colpa e redenzione raccontando una formazione sessuale sotto forma di thriller. Lo gireremo a maggio e sarà pronto presumibilmente per Berlino. L’accordo stipulato tempo fa dal Ministero dei Beni Culturali con l’ICAA è stato di grande stimolo per noi, perché l’Argentina è un paese molto interessante per le co-produzioni: ha un bacino di spettatori enorme ed è sotto stretta osservazione da parte dell’industria statunitense.
E il terzo film di Costanzo quando arriverà?
Saverio ci sta lavorando, ma ha dei tempi lunghi perché il suo percorso creativo è molto rigoroso, arriva alle cose dopo una lunga riflessione, è un puro. Credo che entreremo in produzione nel 2009, ma per ora non sappiamo ancora nulla di certo, per cui non si può anticipare nulla. Lui ragiona molto sulla forma e sul linguaggio, e non si affeziona a un genere: potrebbe stupirci.
Come giudica la situazione attuale del cinema italiano, che ultimamente è stato premiato dagli incassi?
E’ stato meritorio scoprire un filone e riportare la gente al cinema, ora dobbiamo approfittare del successo per avere più coraggio e passare oltre, scoprire qualcosa di nuovo. Credo che il pubblico voglia sentirsi raccontare questo paese, e il cinema ha la possibilità di farlo in modo sincero e intelligente.
Quale film italiano avrebbe voluto produrre con la sua Offside?
Sicuramente Gomorra, nonostante sia un’operazione rischiosa. Il libro di Saviano ha una forma talmente straordinaria che se il cinema riuscisse ad accostargliene una altrettanto efficace si otterrebbe un risultato eccezionale.
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