MARINA SPADA


Una “banda cinematografica autonoma”.
Così si definiscono gli animatori dell’associazione “Forza cani” autori dell’omonimo film (vai alla scheda) nato da un’idea della regista Marina Spada e prodotto da Daniele Maggioni (leggi l’intervista).
Per realizzarlo hanno inventato una formula produttiva del tutto originale: nel febbraio 2000 hanno lanciato una sottoscrizione via Internet per metter insieme 100 milioni. Così il film conta ben 78 produttori e 134 coproduttori.
E la scelta del circuito distributivo non è meno audace: Forza cani infatti girerà solo nei centri sociali. A partire da quelli milanesi: Leoncavallo, Cox 18 (in programma da oggi fino al 22 maggio), Pergola Tribe e Vittoria.
Come i Dogma 95 è girato in digitale, mezzo leggero che permette di superare le forme tradizionali di produzione e dar vita a “un tentativo di democratizzare il cinema senza imbrigliarlo nelle regole”.
Ambientato nella metropoli milanese racconta storie di giovani precari, “brainworkers” e marginali.
Ne parla Marina Spada, al debutto nel lungometraggio ma forte di oltre 20 anni di esperienza in tv e in pubblicità.

Sei soddisfatta della riuscita del film?
Sì. Forza cani è proprio il film che volevo fare. Ho scritto la sceneggiatura insieme a Marco Philopat. Nelle pagine del suo libro Costretti a sanguinare, sull’esperienza del punk milanese, ho trovato la stessa poetica del film che avevo in mente. A noi si sono uniti anche la sceneggiatrice Maria Grazia Perria e Daniele Maggioni che, quando la commissione dell’articolo 18 ci ha negato il finanziamento, ha avuto l’idea della raccolta di fondi attraverso una sorta di “azionariato popolare” lanciato in rete.

Gli interpreti sono volti nuovi
La maggior parte sono attori di teatro all’esordio nel cinema. Li ho scelti con un casting durato circa un anno.

Il titolo è rubato da una poesia di Nanni Balestrini…
Stimo molto Balestrini come avanguardia politica e poetica. I cani della sua poesia sono tutti coloro che vivono nel disagio economico ed esistenziale ma liberi dal guinzaglio. Il titolo è un’esortazione nei loro confronti: forza cani!.

Avete proposto il film a qualche distributore “ufficiale”?
No. Quella del circuito alternativo è una scelta precisa. Troppo spesso film anche validi stanno in sala appena 3 giorni perché sottostanno alle regole della distribuzione. E’ il problema del cinema italiano. Per sottrarci a questo destino abbiamo scelto di inventarci una distribuzione. E i risultati ci danno ragione: nelle prime 6 proiezioni il film ha avuto oltre 1200 spettatori.

autore
20 Maggio 2002

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