MARINA CICOGNA/ 2

Ancora una volta la scelta degli Oscar è una scelta emotiva, una scelta dettata in questo caso dalla guerra in corso. Soprattutto nel premio a Adrien Brody e al Pianista, che rievoca la seconda guerra mondiale e il nazismo. Ci sono, a mio avviso, tre tipi di attori: la star che adatta tutti i ruoli alla sua personalità, come Jack Nicholson; l’attore che si perde nel personaggio, genere in cui gli inglesi primeggiano e che era incarnato in questa edizione da Michael Caine; infine gli attori che impersonificano esattamente il personaggio e che sono scelti con intelligenza da un regista. In questa terza categoria rientra per ora Adrien Brody, è ancora presto per dire se possa far parte anche di una delle altre due.
L’esclusione totale di Gangs of New York colpisce: ma è evidente che tra i Golden Globes e oggi c’è stata una virata – provocata dalla guerra – verso il film d’evasione. Quanto a Ferretti, le scenografie di Chicago, film visivamente affascinante, nulla hanno a che fare con la genialità delle scenografie Gangs, che sono invenzione totale. L’esclusione di Ferretti e Lo Schiavo è quindi motivo non solo di delusione, ma anche di estrema sorpresa.
Infine Nicole Kidman: il suo era un Oscar obbligato. Avrebbe dovuto vincere l’anno scorso, per Moulin rouge, viene risarcita oggi.