Maria Rita Parsi


M. ParsiPsicoterapeuta, presidente della Fondazione Movimento Bambini, autrice di molti saggi sulla psicologia dell’infanzia e delle donne – tra i quali, l’ultimo, “Dove dormono i bambini”, Edizioni Interculturali – la dottoressa Maria Rita Parsi è impegnata proprio in questi giorni in un convegno a Palermo, dal titolo “Il Bambino Persona: dal Sud la nuova etica dell’infanzia”. Grazie alla spiccata capacità di comunicare è spesso invitata in autorevoli trasmissioni televisive: attualmente è ospite fissa in “Diario di famiglia”, in onda su Raitre Educational, condotto da Alessandro Cozzi. Tra gli hobby preferiti dalla Parsi, figurano il teatro, la lettura e soprattutto il cinema.

Che film consiglia assolutamente di non perdere?
La bestia nel cuore di Cristina Comencini.

Perché?
E’ un film bellissimo che fa capire i danni gravissimi che si possono procurare a persone che non hanno avuto come genitori dei punti di riferimento, bensì delle bestie che hanno rovinato il loro percorso di vita. Quelli derivati da genitori simili a bestie, ovvero insensibili e violenti, sono traumi che non si cancellano più e provocano solo dolore. Il film rende molto bene questa drammatica situazione che, purtroppo, si riscontra spesso anche nella realtà.

Che genere di film ama?
Adoro i film di fantascienza, quelli che raccontano la scienza futura, quella che l’umanità raggiungerà o sta raggiungendo. Sono film belli e importanti perché ci avvisano anche dei pericoli che saremo costretti a fronteggiare. E poi mi piacciono quei film che contengono elementi e risvolti psicologici in viaggi interiori di crescite personali.

Qual è il film italiano più bello che ha visto di recente?
I giorni dell’abbandono di Roberto Faenza: anche se è stato un film molto criticato.

Due buoni motivi per vederlo?
Al di là delle critiche che ha ricevuto, trovo invece che sia una storia molto interessante e ben realizzata cinematograficamente. Narra dell’abbandono, del percorso che una persona deve fare per superare quei momenti, è un percorso di crescita molto importante. Aiuta a capire che anche periodi così devastanti possono essere alla fine superati.

Preferisce il blockbuster americano o il film italiano d’autore?
Adoro il grande cinema italiano e i film francesi.

Quale film sconsiglia di vedere?
Non sconsiglio dei titoli in particolare. Sconsiglio, però, di condurre i bambini e le persone emotivamente o cognitivamente fragili a vedere film che non riuscirebbero a interiorizzare in modo positivo. Come sconsiglio sempre di  lasciare la tv nelle camere dei bambini: a volte, i genitori non sono consapevoli dei danni che la televisione può fare su una mente infantile, capace di assorbire tutto in maniera veloce e, spesso, indelebile.

Qual è l’attore italiano che ha più apprezzato di recente?
Luigi Lo Cascio.

E l’attrice italiana?
Margherita Buy e Laura Morante.

Qual è l’attore italiano che rimpiange di più?
Marcello Mastroianni.

Quale film rivede sempre volentieri?
La dolce vita con Mastroianni e la Ekberg, oltre a tutti gli altri film di Federico Fellini e di Pier Paolo Pasolini.

 

A quale regista darebbe il Leone alla carriera?
A Wim Wenders.

Qual è il più bel film d’amore che ha visto?
Matrix diretto dai fratelli Wachowski: l’amore tra Neo, interpretato da Keanu Reeves e Trinity, nell’interpretazione di Carrie-Anne Moss, è davvero speciale e affonda le sue radici nell’inonscio.

Qual è il prossimo film che vedrà?
La fabbrica di cioccolato di Tim Burton, con Johnny Depp.

Quale film non andrebbe mai a vedere?
Quelli dell’orrore, del terrore e quelli pieni di scene violente gratuite.

Quale personaggio le sarebbe piaciuto interpretare sul grande schermo?
Nessuno, preferisco fare il mio lavoro e vedere i film da semplice spettatrice, sebbene non debbano
mai mancare le dovute critiche del caso.

autore
02 Ottobre 2005

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