Quest’anno, per la terza volta, il Festival di Berlino conferisce il Glashütte Original – Documentary Award con una dotazione di € 50.000 destinati a regista e produttore. Sono 17 i documentari di Panorama, Forum, Generation e Perspektive Deutsches Kino, oltre che di Culinary Cinema che possono concorrere al premio, tra questi l’italiano Anbessa di Mo Scarpelli, coproduzione con gli Stati Uniti (che concorre in Generation).
La giuria del premio è composta da tre membri: il regista e scrittore americano Gregory Nava, la regista brasiliana Maria Ramos e l’italiana Maria Bonsanti, condirettore del Festival dei Popoli di Firenze, collaboratrice del Festival di Locarno per la sezione Play Forward, direttore artistico di Cinéma du Réel al Centre Pompidou di Parigi e direttore del network Eurodoc.
Attraverso un racconto di formazione, Anbessa cattura il rapporto tra un ragazzo e la modernizzazione che espropria gli esclusi. Ha 10 anni Asalif, quando viene mandato via dalla sua fattoria alla periferia di Addis Abeba, in Etiopia, dove vive con sua madre. Sul terreno deve essere costruito un moderno condominio, ma il ragazzino, che non accetta il suo destino. immagina di essere un eroe, il leone (“anbessa” in Amarico), in grado di sconfiggere le forze che lo sovrastano. La regista Mo Scarpelli era tra i Berlinale Talents nel 2018, ha ricevuto il Catapult Film Fund e lo Speranza Female Filmmaker Award. Tra i suoi cortometraggi documentari figurano El Hara (2018) e Surviving Kensington (2017), mentre il suo primo lungometraggio documentario Frame by Frame ha ricevuto l’Audience Top Ten a Hot Docs).
Il nuovo comitato di selezione del festival sarà composto da sette membri guidati da Mark Peranson: gli altri sono Lorenzo Esposito, Sergio Fant, Aurélie Godet, Paz Lázaro, Verena von Stackelberg, Barbara Wurm
Mehmet Akif Büyükatalay con la sua opera prima Oray ha vinto il GWFF Best First Feature Award alla Berlinale
"Scrivere questo film ha significato per me raccontare una verità, cosa che è diventata nel nostro paese sempre più difficile”. Questa è la dichiarazione di Roberto Saviano, vincitore del premio per la sceneggiatura alla 69ma Berlinale, assieme a Maurizio Braucci e al regista Claudio Giovannesi, per La paranza dei bambini, tratto da un suo romanzo
Orso d'argento per la sceneggiatura a La paranza dei bambini, Premio Fipresci per Dafne e un'accoglienza positiva per tutti i titoli della selezione italiana alla 69esima Berlinale. Il denominatore sorprendentemente comune sono i protagonisti di questi film, ragazze e ragazzi colti nella vita reale o a cui viene chiesto di interpretare personaggi vicini alla loro esistenza