‘Mare Fuori’, la produzione pensa a un film per la sala: una storia fuori dal carcere

L’incontro con Carolina Crescentini e molti dei protagonisti del racconto tv, Serie dell’Anno ai Nastri d’argento Grandi Serie. Nate Libere non c’entrerà con Mare Fuori, e non si esclude un remake USA


NAPOLI – Mare Fuori. Non solo un titolo, non solo una serie, non solo intrattenimento ma un fenomeno che definire tale sembra quasi riduttivo considerata la vastità trasversale del fenomeno stesso. Mare FuoriSerie dell’Anno ai Nastri d’argento Grandi Serie 2023, è in progress per la quarta stagione: il regista, Ivan Silvestrin, e il castsenza più Carolina Crescentini – sono in queste settimane sul set a Napoli

Dopo la premiazione, un incontro dedicato con l’attrice romana – che interpreta Paola, la direttrice del carcere minorile -, il regista, l’educatore Beppe, ovvero Vincenzo Ferrara, la ‘debuttante’ (nella serie, dalla terza stagione) Lucrezia Guidone, l’educatrice Sofia. Con loro i produttori, Roberto Sessa e Francesco Nardella (Rai). 

È proprio Sessa a confermare che per Mare Fuori “il futuro è roseo, abbiamo diverse attività in cantiere oltre alla continuazione della quarta serie, stiamo ideando anche la quinta e la sesta. Come sapete, stiamo lavorando su altri due prodotti collaterali: un musical a partire dall’inverno con regia di Alessandro Siani, che ci ha contatto col suo gruppo, e parte del cast originale si mescolerà a quello scelto da Siani. Poi, siamo nella fase embrionale di uno spin off cinematografico, non si chiamerà Mare Fuori, sarebbe ambientato all’esterno del carcere, ma stiamo ancora ragionando sull’idea: se mai riusciremo a fare il film sarà in sala per fine 2024”. 

E poi Sessa, subito, tiene a “ringraziare Carolina, che nella quarta stagione non ci sarà: è stata la prima che ha creduto a un’operazione che non era scontata: adesso è facile aderire, ma la serie ha fatto fatica a emergere. Lei ha sempre avuto il coraggio di prendere al volo le possibilità, e il suo personaggio è amatissimo dal pubblico. Per la quarta stagione abbiamo fatto una chiacchierata molto leale e lei ha deciso fosse giusto fermarsi lì”. 

“Paola è un personaggio fatto di tante sfaccettature, complicato, meraviglioso: è stato bello crescere con i ragazzi, alcuni erano minorenni, conosco il loro essere cuccioli. L’ondata di affetto è sconvolgente, a me non era mai successo, siamo diventati quasi parenti col pubblico; che ci siano i detrattori è sano, sarebbe altrimenti preoccupante. ‘Serie dell’Anno’ non lo dimenticheremo mai”, commenta l’attrice. 

“Con Carolina facevamo i primi corti insieme all’università, sa passare dal sonno alla disperazione in un minuto. Lucrezia è la mia nuova musa, che nella prossima stagione farà veramente i numeri. Non interpreterò mai la serie, ma mi rivedo molto nella pazienza del personaggio di Vincenzo”, racconta il regista. Poi, Silvestrin tiene a tornare sul Nastro e dice: “Ho avuto il premio per la prima volta, una grande emozione riceverlo. La produzione mi ha lasciato libero di seguire la mia visione di questo prodotto, mai girato in maniera canonica, abbiamo sovvertito le regole del canone industriale, è stato stimolante per me come autore, infatti non sono assolutamente annoiato”. Entra poi nel vivo della vicenda, riflettendo che “la terza stagione è stata molto calorosa, l’impianto shakespeariano ha pervaso un po’ tutte le puntate: la quarta dovrà andare verso lidi più oscuri, i personaggi dovranno fare scelte che condizioneranno il resto della loro vita, anche i più insospettabili dovranno misurarsi con i loro demoni. Mare Fuori mi ha dato continuamente stimoli per approfondire i generi, al di là del macro melodrammatico, così ho cercato di seguirli anche stilisticamente”.  

Per Ferrara, “aver valorizzato la figura dell’educatore, spesso sottovalutato, e sapere che molti giovani vogliono intraprendere questo mestiere ‘grazie a me’, e un grande risultato”. 

Mentre Lucrezia Guidone parla di “una possibilità bellissima, per una serie con una risonanza grande: è stato un onore raccogliere il testimone di Carolina”. 

Una risonanza che Sessa definisce “uno tsunami inaspettato e si deve a tante variabili: quello che è successo è abbastanza unico in Europa, una cosa simile è accaduta in Germania per Sissi, il motivo è un ‘accumulo di ascolto’; noi abbiamo dimostrato che tutte le piattaforme che hanno distribuito Mare Fuori da febbraio a oggi hanno ottenuto il massimo nel loro segmento e l’aggregato complessivo è intorno ai 5mln e mezzo. Nella top di Netflix di solito un Original italiano sta 6/7 settimane, noi 30: mi auguro si consolidi questo atteggiamento del pubblico. Il dato d’ascolto sulla piattaforma: 75% sotto i 35 anni; su tv lineare: 55% sopra i 55, che se non ci fosse stato avremmo perso una fetta di mercato. Non dobbiamo aver paura di discutere per far diventare questo andamento un elemento virtuoso, non solo per Mare Fuori. Ecco perché l’idea del film: riuscissimo a portare il pubblico giovane anche in sala sarebbe straordinario, è quello che ci spinge all’idea”. 

E a proposito di prossime declinazioni del racconto, ancora Sessa precisa che Nate Libere “è un progetto che abbiamo in testa da tempo, non c’entra con Mare Fuori, ma si ispirerà a un carcere femminile: siamo alle fondamenta del progetto”, mentre sul rumor del possibile remake americano dice: “s’è tutto fermato per lo sciopero degli sceneggiatori, non si riesce a conversare fino a risoluzione vertenza, e si parla di fine anno: Beta Film ci rappresenta, tra i soggetti interessati ci sarebbe anche HBO, sarebbe magnifico, ma si potrà vivere anche senza”. 

18 Giugno 2023

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