Si apre la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, “sempre più ‘festa’, in realtà – dichiara il direttore Marco Mueller in conferenza di presentazione – anche se ancora si chiama Festival. Per questo abbiamo scelto delle commedie (Soap Opera di Alessandro Genovesi e Andiamo a quel paese di Ficarra & Picone) per aprire e chiudere la kermesse. Cosa c’è di meglio, per una festa, che conoscere una nuova sfaccettatura della commedia all’italiana?”. Per il resto scorre tranquilla questa conferenza di apertura, in linea, sembrerebbe con la vendita dei biglietti, che, dice il presidente della Fondazione Cinema per Roma Paolo Ferrari, “procede con tempi da manuale e in linea con quanto visto lo scorso anno, nonostante la crisi di settore. Per ora dati rassicuranti”.
Un po’ di maretta si è creata invece per l’annullamento di un paio di red carpet questa mattina – Joe Dante, Takashi Miike – e di una proiezione (il cinese The Dead End di Cao Baoping) di cui è stato dato annuncio tramite un cartello in sala stampa. Ma ufficio stampa e direttore frenano subito gli animi: “Non mi risultano annullamenti per quanto riguarda i registi – dice Mueller – Dante è arrivato, sta benissimo e una quindicina di delegati giapponesi stanno preparando l’arrivo di Miike”. Si è trattato, in sostanza, solo di un annullamento delle sfilate sul tappeto rosso che non preclude in alcun modo la presenza dei registi al festival (in particolare Dante commenterà questa sera il restauro di Operazione Paura di Mario Bava). Nel caso del film cinese, invece, le cose stanno diversamente, dato che non è passato il visto censura italiano e dunque la proiezione è effettivamente saltata.
L'assessore alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo di Roma Capitale annuncia: "Il Festival tornerà alla sua vocazione di Festa"
Lascia l'incarico assunto nel 2012 per approdare al Touring Club: Un'opportunità maturata tempo fa e che mi è sembrato corretto mantenere riservata fino ad oggi per non interferire con l'andamento del Festival"
Bilancio positivo per Wired Next Cinema, la sezione parallela al Festival di Roma dedicata ai nuovi linguaggi dell'audiovisivo. Spunti interessanti dall'illustratrice Olimpia Zagnoli sui formati brevi e le nuove forme di creatività. Tra gli appuntamenti più seguiti, soprattutto dal pubblico di giovani, gli incontri con le star del web Maccio Capatonda, The Pills e The Jackal, tutti alle prese con l'esordio sul grande schermo
Parecchi italiani tra i premiati alla nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Tra loro Andrea Di Stefano, esordiente con Escobar, prodotto all’estero, che ha rivendicato il suo orgoglio di regista italiano formatosi con Blasetti e Sorrentino, e il loquace Roan Johnson che si è definito “un sognatore a occhi aperti. Vedevo che Fino a qui tutto bene procedeva alla grande e mi dicevo ‘magari può andare a un festival e vincere’. Ma poi anche ‘sta’ bonino… un ci pensare. Temevo la mazzata. E invece siamo qui”