Marco Mueller


No Man’s Land di Danis Tanovic e Prvo smrtno iskustvo di Aida Begic sono due film bosniaci. Il primo in competizione a Cannes 2001 e il secondo, un cortometraggio, in vetrina nella sezione Cinefondation. Marco Mueller, direttore di Fabrica, costola cinematografica della Fondazione Benetton, li ha prodotti entrambi.

Portare film del genere a un Festival internazionale come quello di Cannes lo considerate un successo?
E’ un risultato che dà visibilità a tutto quello che sta effettivamente accadendo in Bosnia, visto attraverso lo sguardo della nuova generazione di cineasti. Senza dimenticare che un bosniaco di nome Kusturica ha già vinto la Palma d’Oro con Papà è in viaggio d’affari.

Quando avete avviato il primo contatto con Danis Tanovic?
Tanovic è il miglior giovane autore indipendente del suo paese. Fabrica è molto fiera di essere coproduttore del suo film, insieme a Rai Cinema e ai partner francesi. Personalmente ho iniziato a interessarmi alla cinematografia bosniaca da direttore del Festival di Pesaro, dedicando alle produzioni jugoslave una prima retrospettiva nel 1992. L’importanza di No Man’s Land è soprattutto quella di documentare un conflitto altrimenti ignorato, anche dal consesso internazionale.

Anche il corto di Aida Begic è un racconto della memoria?
Il breve lavoro di Begin inquadra la realtà vissuta oggi dai giovani di Sarajevo. Ho conosciuto personalmente la regista quando aveva 17 anni, proprio quando la città era blindata dal conflitto. Ora ne ha 24 e il suo saggio di diploma all’Accademia cinematografica di Sarajevo è diventato un piccolo film, prodotto da Fabrica, che ha funzionato da vero e proprio “incubator” di giovani talenti. Siamo arrivati fino a Cannes…

Come avete reagito all’approvazione dei selezionatori del Festival?
Mettendo subito in cantiere un documentario, realizzato da cinque nostri stagisti, sui giovani cineasti bosniaci, che passerà via cavo sul canale televisivo del Festival.

Pensate in futuro di distribuire i due film insieme?
Non necessariamente. Sono due prodotti affini, ma autonomi uno dall’altro. Con Begin stiamo pensando a mettere in cantiere un lungometraggio. Il progetto più interessante riguarda la prossima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Nel frattempo abbiamo avviati i contatti con Stefano Della Casa per una collettiva da presentare al Torino Film festival.

autore
12 Maggio 2001

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