Marcello Cesena


Toni concitati, con le parole che scorrono veloci dalla bocca di Marcello Cesena, ex-attore dei Broncoviz e regista al suo secondo lungometraggio. Il precedente film, Peggio di così si muore, aveva suscitato consenso tra la critica. Ora con Mari del sud, il regista spinge il desiderio di comicità surreale verso l’eccesso e chiama a sé per l’avventura Diego Abatantuono insieme a Victoria Abril. Nel cast, presentato questa mattina a Roma, anche Chiara Sani, Antonio Stornaiolo e Giulia Steigerwalt, l’attrice nata con Come te nessuno mai di Gabriele Muccino. Mari del sud uscirà in sala il prossimo 12 ottobre.

Il film parte come una commedia anni ’60 e via via si trasforma con richiami, venati di ironia, al thriller e alla sit-com. Cesena, quale era la sua idea visiva iniziale?
Volevo introdurre il pubblico in una commedia classica per portarlo via via verso una comicità surreale. Un passaggio difficile, che però credo sia riuscito. L’idea è quella di abituare gli spettatori a una comicità che non rispetti i toni della commedia tipica. Il film è girato tutto all’interno di una cantina, quindi avevo paura che potesse risultare un po’ claustrofobico. Per evitarlo ho usato dei contrappunti, come gli spot di deodoranti recitati da Barbara Bouchet che funzionano anche come passaggi da un capitolo all’altro del film. L’intento è quello di togliere gradualmente realismo al racconto.

E le musiche seguono questo registro narrativo…
Richiamano prima le atmosfere dei film con Doris Day e poi dei classici hitchcockiani, come d’altra parte la scenografia della cantina, ispirata a Psyco. La colonna sonora doveva volutamente “ammazzare” la comicità classica per portare lo spettatore lungo il percorso appena descritto.

Che tipo di comicità è la sua?
Si distanzia nettamente da quella che inserisce nel cast la donna bella di turno. Ma è difficile comunicare che ci si può divertire anche usando altri codici. Ho cercato di spettacolarizzare una tematica semplice come quella di una coppia in crisi e sempre più annoiata, riunendo tutto nella dimensione della convivenza coatta.

Quale è il suo prossimo progetto?
Niente di certo per ora, ma vorrei poter scrivere un film per i Broncoviz. Mi mancano molto.

autore
10 Ottobre 2001

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