Mamet: Volevo Manfredi per ‘Le cose cambiano’

Il drammaturgo e regista, protagonista di una conversazione con Antonio Monda alla Festa di Roma, rivela: "Pensai all'attore italiano per il ruolo del lustrascarpe"


Per il ruolo del lustrascarpe che accetta di prendersi la colpa di un omicidio mafioso, in Le cose cambiano ”avrei voluto Nino Manfredi. A lui era piaciuta molto la sceneggiatura e così siamo incontrati a Roma, a pranzo con sua moglie i suoi collaboratori. Quando però il suo agente mi ha chiesto se fosse possibile cambiare qualcosa nel personaggio gli ho detto che era l’idea più cretina che avessi mai sentito e siamo ripartiti. Così per la parte ho scelto Don Ameche (che per il ruolo, con il coprotagonista Joe Mantegna, ha vinto la Coppa Volpi a Venezia)”.

Lo ha rivelato il grande commediografo, regista e sceneggiatore David Mamet, nell’incontro con il pubblico moderato da Antonio Monda alla Festa del Cinema di Roma. L’autore di Glengarry Glen Ross (per cui ha vinto il Pulitzer) e Oleanna, candidato due volte all’Oscar, per le sceneggiature di Il verdetto (1983) e Sesso e potere (1998), è stato trascinante fra aneddoti e riflessioni ironiche: ”Ero un bambino senza qualità, non mi sapevo concentrare e temevo sarei finito senzatetto o morto in prigione. Poi ho scoperto di saper scrivere dialoghi e testi teatrali, e che amavo farlo. Oltretutto ci guadagnavo soldi e cosa più importante mi faceva incontrare ragazze”. Lui al politicamente corretto, oppone ”quello che considero il senso del mio mestiere dire la verità. Perché i drammi riguardano sempre le bugie, dette o scoperte. La mia professione è far inc…re le persone, come è capitato con una mia pièce, Oleanna, sul rapporto fra una studentessa e il suo professore. Gli spettatori a New York alla fine si arrabbiavano tanto da fare a pugni”.

Commentando sette sequenze di opere che ha diretto (tra cui Phil Spector con Al Pacino per la Hbo) o che ha sceneggiato (come Gli Intoccabili o l’adattamento della sua piece, Glengarry Glen Ross in Americani di James Foley), Mamet, classe 1947, nato a Chicago, ha dato vita ad alcuni fulminanti ritratti dei protagonisti, come Gene Hackman che ha diretto in Il colpo:”Non è facile lavorare con lui e lo rispetto per questo, perché non è facile neanche lavorare con me”.

Al momento Mamet è al lavoro su un libro dedicato al proibizionismo nella sua città, Chicago, e tornerà regista al cinema con l’adattamento della sua piece, Speed-the-plow

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19 Ottobre 2016

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