A due anni dal successo di Lo chiamavano Jeeg Robot Gabriele Mainetti inizierà il 19 febbraio le riprese a Roma del suo nuovo film, prodotto da Lucky Red e Goon Films. Si tratta di ”una storia corale sull’identità – spiega all’ANSA – che avrà come punta di diamante una donna. Abbiamo fatto già cinque stesure di sceneggiatura (firmata con Nicola Guaglianone, ndr.) e come minimo ne faremo almeno altre due. Il titolo non c’è ancora, ne sta girando uno inglese (Freaks out, ndr.) ma era solo un’idea, non penso sarà quello anche perché è una storia romana. Sarà un mix di generi bello, folle, super pop”.
Mainetti non ha paura dei temi forti: ”La violenza sui minori l’ho affrontata nel mio corto Tiger Boy e in Lo chiamavano Jeeg Robot, e si parla in parte di abuso anche in questo film”. La protagonista ”è emancipata e indipendente, e come tutte le donne, sa affrontare meglio emotivamente il dolore degli uomini, una forza che spaventa molti di noi, per questo le donne vengono spesso oppresse. Io invece – conclude il regista – le ammiro profondamente, meno male che ci sono loro”.
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