La troviamo sul set di Amore con la ‘S’ maiuscola, la commedia prodotta da Maurizio Tedesco e Marco Risi con la regia di Paolo Costella, arrivato al cinema con Tutti gli uomini del deficiente. Un film nato per iniziativa di Pasquale Falcone, intraprendente cabarettista napoletano (scopri di più su CinemaZip).
Lunetta Savino di esperienza professionale ne ha accumulata parecchia. Calca le scene teatrali dal ’78, ha recitato per Ugo Gregoretti nei Cavalieri senza patria, negli ultimi 5 anni ha portato Prova orale per membri esterniin giro per tutta Italia, poi i Monologhi della vagina di Eve Ensler andato in scena al teatro Argentina un paio di giorni prima della Festa della donna. Al cinema ha lavorato in Mi manda Picone di Nanny Loy, e negli ultimi due film di Cristina Comencini. Ma il grande successo è arrivato interpretando la Cettina di Un medico in famiglia. Ora, è Carmela, una donna del sud gelosa, che sospetta il marito di relazioni extraconiugali. E qualche idea su questo personaggio se l’è fatta.
Cosa pensa di Amore con la ‘S’ maiuscola?
A me piace il genere della commedia, ma questa è una storia tuttA al maschile. I personaggi femminili sono poco sviluppati, vivono e agiscono in funzione degli uomini. Lo spessore della trama è nel rapporto tra i due maschi. Le donne non agiscono, reagiscono. Carmela è attiva solo nel sospetto e infatti è la voglia di far ingelosire il marito che la spinge a farsi trovare in atteggiamenti equivoci.
Lei trova che la commedia italiana sia tutta al maschile?
No. Vi sono esempi, pochi a dir la verità, di commedie al femminile. Penso al bellissimo personaggio di Licia Maglietta in Pane e tulipani o ai film corali della Comencini, Liberate i pesci e Matrimoni. Certo bisogna aspettare l’arrivo di un maggior numero di autrici e registe che abbiano voglia di scrivere dal punto di vista fermminile. La commedia italiana, anche quella contemporanea, è per lo più roba da maschi. E alle attrici non restano che ruoli da comprimarie.
E Se fossi in te, ultimo film di Manfredonia che lei ha intepretato?
E’ una commedia con tre protagonisti maschili, ma sono contenta perché ho un bel carattere femminile. La verità è che vorrei avere un ruolo a tutto tondo, dove poter tirare fuori più sfumature caratteriali. Quello che dà fastidio di questi ruoli-macchietta è la loro totale prevedibilità. La bellezza, al contrario, è nell’impredivibilità del personaggio. Lucia, la donna che intepretavo in Matrimoni è totalmente imprevedibile.
Ha messo del suo per arricchire Carmela?
Sì. C’è una parte della sceneggiatura dove si accenna al fatto che Gaetano, suo marito, non vuole avere figli, ma poi nessuno spiega perché. Così ho integrato una scena con un paio di battute dove spiego perché Carmela la sera ama stare fuori dall’uscio a sentire i rumori nelle case dei vicini: sono più di tutti i bambini a fare chiasso. E a lei piace sentire quel particolare tipo di baccano.
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