20 luglio 1969, Neil Armstrong posa il piede sulla Luna. È passato oltre mezzo secolo e la Luna oggi sembra decisamente più vicina, ma l’esplorazione dello spazio rimane una delle sfide, presenti e future, più audaci e importanti per il genere umano. A raccontarla il docu-film Lunar City, realizzato dalla regista, sceneggiatrice e giornalista Alessandra Bonavina, che arriva nelle sale 17, 18 e 19 febbraio con Vision Distribution dopo essere stato presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma.
Il film, attraverso immagini esclusive dell’archivio della Nasa e interviste alle figure chiave impegnate nelle prossime missioni lunari, racconta le tecnologie più avanzate e l’impegno di uomini e mezzi che porteranno l’umanità a ritornare sulla Luna e conquistare, in un futuro non poi così lontano, lo Spazio Profondo. Con una stazione Spaziale in cislunare, infatti, gli astronauti potranno prossimamente partire dal pianeta Terra con una normale capsula Orion, attraccare dopo qualche giorno al Gateway e poi far rotta verso lo Spazio interplanetario a bordo del Transport. “L’esplorazione ci darà la possibilità di imparare qualcosa in più su ciò che siamo, da dove veniamo, e ci farà apprezzare enormemente ciò che abbiamo”, rimarca uno degli astronauti NASA intervistati, Tracy Dyson, che sottolinea anche come, a differenza delle prime missioni Apollo che erano una gara tra nazioni, le moderne esplorazioni devono essere frutto di una generale e forte cooperazione internazionale: “Solo così questo pianeta potrà riuscire a esplorare gli altri. Solo se ci proviamo come globo, solo in questo modo continueremo a costruire il futuro nello spazio”.
Uno sguardo al futuro che è anche un modo per orientare il presente e meglio affrontare le sfide cui siamo chiamati a rispondere come genere umano, evidenzia Alessandra Bonavina nelle note di regia: “I problemi dovuti alla crescita della popolazione su un pianeta con risorse limitate e ai conflitti che ne possono derivare, i disastri ambientali causati dall’uomo e i possibili disastri naturali sono solo alcune delle sfide che l’umanità dovrà affrontare nel futuro. L’esplorazione umana dello spazio può apportare un suo contributo alla soluzione di alcuni di questi problemi attraverso l’identificazione e lo sfruttamento, fuori dal pianeta, di risorse naturali che sulla Terra stanno diventando scarse o critiche, contribuendo così alla stabilità politica internazionale; il miglioramento dei processi di produzione di energia sviluppati per i veicoli spaziali che potrebbe avere importanti conseguenze ambientali sulla Terra”.
Lunar City è una produzione Next One Film Group, realizzata con il sostegno di ASI – Agenzia Spaziale Italiana, in collaborazione con la NASA e con il patrocinio di Ambasciata Americana in Italia e Centro Studi Americani.
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