“Sono timida ma con una grinta infinita”. Parla Luisa Ranieri, 27enne attrice napoletana lanciata da Leonardo Pieraccioni con Il principe e il pirata.
Per questa interpretazione il 1° luglio, nell’ambito del festival “Lo schermo è donna” (Fiano Romano, 1-6 luglio), riceverà il premio Giuseppe De Santis come miglior volto emergente del cinema italiano.
E, nel 2003, la vedremo sugli schermi con Eros – Il filo pericoloso delle cose, dramma erotico di Michelangelo Antonioni, coprodotto dalla Fandango di Domenico Procacci con il francese Stephane Tchalgadjieff e tratto dai racconti del libro Quel Bowling sul Tevere, firmato dallo stesso regista.
Interpreta Linda, giovane donna di Capalbio che ha un’avventura con Christopher (Christopher Buchholz), marito in crisi di Cloe (Regina Nemni).
Il tuo primo incontro con Antonioni?
All’inizio dello scorso ottobre il mio agente mi propose un provino per un film con scene di nudo. Esitavo poi seppi che il regista era Antonioni e accettai. La prima volta che l’ho incontrato ho avuto la sensazione di conoscerlo da sempre, mi ha fatta sentire a casa. L’ho conquistato con una battuta in napoletano. Per capire se ero adatta ad interpretare Eros mi ha chiesto di vedere gambe e decolleté e di leggere il libro da cui è tratta la sceneggiatura.
E’ stato difficile lavorare con lui?
Certo, è stato impegnativo ma sono cresciuta tantissimo. Di solito gli attori sono molto dipendenti dai registi, cercano di sapere il più possibile sui loro ruoli. Michelangelo non lo permette, vuole che i personaggi nascano dalla recitazione: per questo nella sceneggiatura da cui siamo partiti i caratteri erano poco delineati. Ma non c’è nessuna improvvisazione: è un regista che decide tutto nei minimi dettagli. Io non ero pronta a spogliarmi e ho girato le scene di nudo con un imbarazzo fortissimo. Lui sdrammatizzava e mi prendeva in giro in modo bonario.
Parlaci del tuo personaggio.
Sono Linda, un nome all’inizio non previsto poi scelto da Michelangelo per omaggiare mia madre. E’ una donna ricca che abita in una torre a Capalbio. Vive un’avventura sessuale con Christopher, il protagonista maschile, in modo impulsivo, senza riflettere. Di lei Antonioni dice che è “come una farfalla” per la sua solarità e la sensualità leggera.
L’atmosfera fuori dal set?
Era quella di una grande famiglia. Michelangelo è cordiale e divertente, sua moglie Enrica ha una straordinaria capacità di farti sentire a tuo agio. Un’esperienza che mi ha lasciato un segno profondo.
I tuoi prossimi ruoli?
Ho ricevuto 3 offerte per il cinema e le sto valutando. Ma ricomincerò a lavorare solo a settembre: ora andrò in vacanza, la prima dopo 4 anni.
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