Lucio Pellegrini: la mia commedia sull’antipolitica


Forzatamente accantonato Tutto d’un fiato, il progetto di un film sulla vita del cantautore Luigi Tenco – nonostante il Ministero dei Beni Culturali avesse già stanziato un finanziamento di 1 milione e 400mila euro – Lucio Pellegrini ha deciso di scommettere su una commedia piena d’azione che guarda a Monicelli e che s’intitolerà Figli delle stelle. Reduce dal successo, in veste di produttore, di Non pensarci di Gianni Zanasi – che la prossima settimana sarà in programma al Festival di Monaco e poi arriverà nelle sale tedesche ed austriache – e pronto per co-dirigere con Francesco Amato (Ma che ci faccio qui!) la seconda serie del fortunato “I liceali”, il regista di Ora o mai più ha richiamato a raccolta lo staff della Pupkin (casa di produzione che ha fondato con Rita Rognoni e lo stesso Zanasi) e sta cercando di completare l’impianto produttivo della pellicola, che vorrebbe iniziare a girare all’inizio del 2009, come ha anticipato a CinecittàNews.

Qual è la storia di Figli delle stelle?
E’ una commedia un po’ folle, che ho scritto in questi ultimi due anni insieme a Michele Pellegrini e Francesco Cenni, che racconta di un complicato rapimento messo in piedi da un gruppo di personaggi sperduti, in qualche modo ‘figli dei Soliti Ignoti’, che si trovano insieme per caso e diventano complici di un’azione criminale improvvisata e senza senso. Questi quattro-cinque personaggi, tra cui una donna, sono in crisi, non hanno punti di riferimento e sono accomunati da una forte ostilità nei confronti della politica; per questo decidono di rapire un politico, ma sbaglieranno persona…

Uno spunto molto attuale, in tempi in cui impazzano i V-Day.
La storia pesca proprio nell’attuale forte adesione all’antipolitica. Ciò che mette insieme i miei personaggi, che hanno origini completamente diverse tra loro, è proprio la difficoltà di riconoscersi nella ‘cosa pubblica’. Si sentono esclusi e non trovano altri mezzi per reagire che organizzare un’azione criminale, senza nemmeno esserne capaci. In sostanza voglio raccontare dei pasticcioni con dolcezza, in questo mi ispiro a Monicelli.

Chi saranno i protagonisti?
Uno di loro sarà interpretato da Valerio Mastandrea, e mi piacerebbe avere Silvio Orlando, anche perché uno dei ruoli è stato scritto proprio su di lui. Per il resto, visto che siamo ancora nella fase iniziale del progetto, non abbiamo molte certezze, tranne che gireremo nei primi mesi del prossimo anno tra Roma e un paesino piemontese delle Alpi, probabilmente con il sostegno della Torino-Piemonte Film Commission. Questo soprattutto perché ci serve un’ambientazione invernale.

A giudicare dal protagonista, dalla società di produzione e dal genere, sembra che ci siano molte cose in comune con Non pensarci, che è stato un successo.
Rispetto a questo film, la mia commedia virerà di più sull’azione: vorrei che fosse coinvolgente e trascinante. Sicuramente, però, i due film avranno uno sguardo molto simile sui personaggi, anche se io e Zanasi abbiamo stili diversi.

autore
20 Giugno 2008

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