Luca Zingaretti: addio maestro e amico

In un tweet il ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli scrive: "La scomparsa di Andrea Camilleri lascia un grande vuoto nella cultura italiana"


“Le traduzioni teatrali e televisive delle sue opere hanno conferito ulteriori dimensioni al suo patrimonio letterario, avvicinando, inoltre, al mondo dei libri un grande numero di persone”. Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato alla famiglia Camilleri. “Andrea Camilleri – si legge nel messaggio – lascia un vuoto nella cultura italiana, e nei tanti che si sono appassionati nella lettura dei suoi racconti e sono stati attratti dai personaggi modellati dalla sua creatività”. Nel messaggio, il Presidente della Repubblica si rivolge alla moglie di Camilleri: “Gentile Signora, ho appreso con dolore la triste notizia della morte di Suo marito”, spiegando che “Camilleri è stato un grande e moderno narratore, dotato di una scrittura coinvolgente e originale”.

“Se ne è andato Andrea Camilleri, maestro di ironia e di saggezza. Con inesauribile vena creativa ci ha raccontato la sua Sicilia e il suo ricco mondo di fantasia. Perdiamo uno scrittore, un intellettuale che ha saputo parlare a tutti”. Lo scrive il premier, Giuseppe Conte, su twitter.

 “Se ne va un genio della letteratura del Novecento. Regista teatrale, sceneggiatore, scrittore prolifico e instancabile, il maestro Andrea Camilleri lascia un vuoto profondo nella cultura italiana. Se ne va un fine intellettuale – dichiara il ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli – Se ne va uno dei migliori interpreti della sicilianità. Se ne va un galantuomo, direbbero nella ‘sua’ ‘Vigata’, che con il suo stile unico, ironico e dolce, pungente e critico, è riuscito ad avvicinare tanti italiani alla lettura, a promuovere nel mondo l’immagine della sua terra, la Sicilia, a riscattarla, con il ‘suo’ commissario Montalbano, narrandone vizi e virtù. Ci mancherà moltissimo”.

“Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto, ma so che ogni volta che dirò, anche da solo, nella mia testa, ‘Montalbano sono!’ dovunque te ne sia andato sorriderai sornione, magari fumandoti una sigaretta e facendomi l’occhiolino in segno di intesa, come l’ultima volta che ci siamo visti a Siracusa. Addio maestro e amico, la terra ti sia lieve! Tuo Luca”. E’ il saluto commosso, affidato a un lungo post su Instagram, di Luca Zingaretti, volto di Montalbano in tv, allo scrittore Andrea Camilleri.

“E alla fine mi hai spiazzato ancora una volta e ci hai lasciato. Nonostante le notizie sempre più tragiche, ho sperato fino all’ultimo – confessa Zingaretti, che ha postato una sua foto seduto in spiaggia, di spalle, mentre guarda il tramonto – che aprissi gli occhi e ci apostrofassi con una delle tue frasi, tutte da ascoltare, tutte da conservare. E invece è arrivato il momento di ricordare. Di cercare le parole per spiegare chi sarà per sempre per me Andrea Camilleri. Un Maestro prima di tutto, un uomo fedele al suo pensiero sempre leale, sempre dalla parte della verità che ha raccontato a tutti noi e al nostro paese. Mancherai. È inevitabile, è doveroso. Per la tua statura artistica, culturale, intellettuale e soprattutto umana. Le tue parole – sottolinea ancora l’attore – resteranno sempre con la stessa semplicità e con l’immensa generosità e saggezza con cui le hai condivise, da mente libera e superba quale sei. Ma soprattutto mancherai a me perché in tutti questi anni meravigliosi in cui ho incrociato la mia vita con quella del commissario, mi sei stato amico. Ho avuto la strana sensazione che bastasse un tuo tratto di penna a cambiare la mia vita. Ho vissuto accanto a te, nel tuo mondo, quello che avevi creato, quello che ti apparteneva perché uno scrittore non può che riportare se stesso nelle cose che scrive. E ho imparato tantissimo. Il rispetto per le persone, tutte, per se stessi, e per le persone deboli. Perché il tuo commissario è così che la pensa. A volerti bene no – continua – Quello già sapevo farlo dai tempi dell’Accademia, quando non ci trattavi da allievi, ma piuttosto da colleghi. Ho imparato che il valore delle persone non c’entra nulla con quello che guadagnano, con le posizioni che ricoprono, con i titoli che adornano il loro cognome: le persone si valutano per quello che sono”.

“Un talento poliedrico, nato per raccontare storie e capace di spaziare dalla letteratura alla regia, dall’essere autore di primo piano tanto in ambito televisivo quanto teatrale. Per la cultura italiana una perdita immensa – così Carlo Fontana, presidente AGIS-Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – Se da tutti era ormai conosciuto come il padre del fortunatissimo personaggio del commissario Montalbano, sarebbe un torto non ricordare il suo enorme contributo al teatro italiano. A lui ad esempio si deve l’arrivo in Italia di Samuel Beckett, allorquando mise in scena, nel 1958 al Teatro dei Satiri di Roma, l’opera ‘Finale di partita’. Senza dimenticare – sottolinea il presidente AGIS – i numerosi riconoscimenti ottenuti e gli importanti ruoli da lui assunti, come quello di docente presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e l’assegnazione di titolare della cattedra di regia all’Accademia nazionale di Arte drammatica Silvio D’Amico. L’AGIS si stringe ai familiari esprimendo loro il più profondo cordoglio”.

“Nel 20/o anno delle indagini televisive del commissario Salvo Montalbano, portato in televisione da Carlo Degli Esposti, ci lascia il suo creatore, Andrea Camilleri, scrittore complesso e sorprendente, capace di innovare sul piano narrativo e linguistico”. Sono le parole di mons. Dario Edoardo Viganò, assessore presso il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. “Attraverso Montalbano, Andrea Camilleri ha raccontato il cambiamento del nostro Paese, aiutandoci a cogliere le pagine irrisolte o persino i deragliamenti, regalandoci comunque un racconto di umanità resiliente, che guarda all’orizzonte con ironia e tenacia, in prima linea per la legalità – prosegue mons. Viganò -. Camilleri ha reso omaggio al lavoro di tanti poliziotti che operano sul territorio, spesso in situazioni difficili, mai stanchi però di giocarsi per il bene del Paese e dei singoli cittadini soprattutto dei più deboli, di dare voce ai tanti dimenticati o esclusi. Più volte ho fatto incontrare ai miei studenti universitari il produttore Carlo Degli Esposti – aggiunge Viganò, studioso e professore ordinario di cinema – che per oltre due decenni ha lavorato con affinità familiare con Andrea Camilleri. Ho scoperto così che Camilleri non era solo un genio creativo in ambito letterario e teatrale, ma seguiva le sue creature nate su carta anche negli adattamenti sullo schermo, assicurandosi che venisse preservato quel mondo di tradizioni culturali e linguistiche. Il ‘non luogo’ di Vigata, dove vive Salvo Montalbano, è in verità un spazio profondamente realistico, prossimo, grazie alla puntualità di sfumature e chiaroscuri tratteggiati da Camilleri”.

Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ricorda lo scrittore Andrea Camilleri, “papà” del commissario Montalbano. “Ci uniamo anche noi alle sue parole per questo grande maestro della letteratura italiana”. E’ quanto si legge nell’account Twitter del Parlamento europeo che posta un tweet di Sassoli. “Le parole che dicono la verità hanno una vibrazione diversa da tutte le altre”. Addio Andrea Camilleri, ci hai regalato l’amore per la lettura”.

 

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