Luca Manfredi


Luca & Nino Manfredi“Mio padre, nonostante abbia fatto mostra del contrario, non è mai stato un improvvisatore”. Il regista Luca Manfredi racconta l’attore, Nino. Lo fa in occasione della presentazione di 80 anni d’attore Incontro con Nino Manfredi, video-ritratto in programma domani sera al Cineplex Gulliver di Roma poco prima della proiezione di Garcia L. La fine di un mistero di Miguel Hermoso. Un mediometraggio di 52 minuti realizzato dal figlio in digitale: “Un viaggio nella memoria compiuto nel 2001 con l’aiuto di intervistatori e accompagnatori particolari, l’attore Massimo Ghini e il critico Gianni Canova”. Alla serata evento di domani è prevista la partecipazione del sindaco di Roma Walter Veltroni, il presidente di Cinecittà Holding Carlo Fuscagni, il presidente di Mediaport Francesco Gesualdi, nonché della famiglia Manfredi, prima fra tutti la moglie Erminia. Tra i presenti anche Mario Monicelli, Luigi Magni, Suso Cecchi D’Amico, Lino Banfi, Claudia Koll e Ida De Benedetto.

Come è nato il video-ritratto a suo padre?
Fu proprio Lino Micciché, quando era ancora presidente della ex Scuola Nazionale di Cinema a varare una collana sui grandi maestri del cinema italiano. In quell’occasione sono stati realizzati una decina di video-ritratti. Paolo Virzì si occupò di Age e Scarpelli, Marco Risi di Dino Risi, Roberto Giannarelli di Ettore Scola ed io mi occupai di mio padre, unico attore del gruppo.

Omaggio a Nino ManfrediQuale ritratto di Nino Manfredi in questa video-intervista?
Quello di un uomo che ha amato il proprio lavoro in maniera quasi ossessiva. Mio padre annotava ogni minimo dettaglio dei personaggi che interpretava. Anche in occasione di questo documentario, ricordo che si preparava, mi chiedeva.

Il film contiene materiali di repertorio.
Estratti di film nei quali ha recitato ma anche filmini con atmosfere familiari. Tra questi uno in 8 mm. del matrimonio tra mia madre, Erminia, e mio padre. Lo realizzò Elio Pandolfi nel ’54. Il video-ritratto è stato montato da Massimo Fiocchi (montatore dei film di Gabriele Salvatores, ndr.) mentre la fotografia da Roberto Benvenuti (figlio dello sceneggiatore Leo Benvenuti, ndr.) Ripresi mio padre per 6 mesi, a cominciare proprio dal suo 80mo compleanno. Il sonoro, in presa diretta,è stato invece realizzato dagli allievi della Scuola Nazionale.

Quale film è più rappresentativo di Nino Manfredi?
Pane e cioccolata di Franco Brusati perché racconta le vicende della nostra famiglia, una storia di emigrazione. Generazioni di Manfredi sono partite dalla Ciociaria per andare a fare fortuna negli Stati Uniti. Mio bisnonno Giovanni ha lavorato in una miniera in New Jersey per 30 anni, mia nonna Antonia tornò nella Ciociaria dopo 12 anni passati negli Stati Uniti per sposare il “maresciallo dei carabinieri” Romeo. Ma dopo il film di Brusati vengono le pellicole di Ettore Scola, C’eravamo tanto amati, Brutti sporchi e cattivi, senza dimenticare Per grazia ricevuta (film diretto dallo stesso Nino Manfredi, ndr.). Lì dentro c’è tutta la sua visione della “cattiva educazione religiosa che ricevevano i bambini” della sua epoca. Mio padre diceva: “Non capisco perché tutto quello che piace ai bambini dispiace a Gesù…”…Ma forse, pronuncia questa frase proprio nel video-ritratto.

autore
15 Giugno 2004

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