Luca Tommassini protagonista del talk con la direttrice Vladimir Luxuria ‘Una vita in movimento’, l’immagine dell’edizione 2020 del fumettista Leo Ortolani e un nuovo premio del Torino Pride per il film che affronta nel modo più efficace i temi dell’attivismo e dell’autodeterminazione. Sono queste alcune delle prime novità del Lovers Film Festival, il più antico festival sui temi Lgbtqi, in programma dal 22 al 25 ottobre al Cinema Massimo di Torino.
Le novità cominciano proprio con l’immagine guida del Festival ispirata alla Dolce vita di Fellini rivisitata da Ortolani in chiave Lgbtqi, con una trasposizione trans di Anita Ekberg vestita coi colori della rainbow flag. Altra innovazione, l’introduzione di un quarto premio che si affianca alle tre sezioni competitive del Festival e al premio speciale dedicato a Giò Stajano. Un premio voluto dal Coordinamento Torino Pride per sancire il ruolo cardine che ha il cinema nella lotta per i diritti.
Un’edizione ricca, che avrà come sempre molti ospiti, e fra questi il ballerino, coreografo, regista e direttore artistico Luca Tommassini protagonista di una serata in cui sarà anche proiettato fuori concorso And then we danced di Levan Akin, molto apprezzato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes e candidato dalla Svezia agli Oscar 2020.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis