Inizia ufficialmente venerdì 16 giugno a Perugia la nona edizione del Love Film Festival, dedicata al regista e attore appena scomparso Francesco Nuti. Il tema di quest’anno è spiritualità e ambiente. Un programma che si arricchisce dell’attrice Elena Lietti e del regista americano Abel Ferrara.
Accanto al direttore artistico Daniele Corvi e al padrino Marco Bocci, presenti istituzioni e partner come la Fondazione Perugia e Umbra acque che hanno sostenuto la manifestazione. ”Prima di tutto, vogliamo ricordare e dedicare questo Festival a Francesco Nuti, un grande artista che merita di essere ricordato più spesso – si legge in una nota degli organizzatori del Festival – La volontà di questa edizione è di valorizzare l’anima e le ricchezze del nostro territorio. Da qui la scelta di avere Marco Bocci come padrino e la giovanissima Artemisia Levita come madrina: presente e futuro del cinema umbro.”.
”Ogni opera ha un collegamento con l’Umbria, vuoi per il fatto che sia stata girata qui, vuoi per la presenza di registi e/o attori che sono o hanno adottato questa terra – si legge ancora nella nota – Come già annunciato, il programma si è arricchito di due ospiti importanti: l’attrice Elena Lietti e soprattutto il maestro Abel Ferrara che chiuderanno il Festival. Particolare attesa per Cristina Comencini che aprirà la kermesse con il suo libro Flashback”.
Anche Marco Bocci, vincitore dell’edizione 2020 con A Tor bella monaca non piove mai e presente fin dalla prima edizione, si complimenta per il programma e la crescita della manifestazione, sottolineando che l’Umbria è un territorio ricco e che si presta perfettamente per il cinema, come dimostrato dal suo recentissimo film La caccia.
La regista Andrea Simonella, vincitrice l’anno scorso del Grifone d’oro come miglior corto e oggi nella doppia veste di componente della giuria e neo assessore alla cultura del Comune di San Stino di Livenza della città metropolitana di Venezia, ha dichiarato: ”Sono legata a Perugia sia per il ricordo che ho delle riprese di Dante con il maestro di Pupi Avati, sia per il Grifone dell’anno scorso. Trovo il Love Festival un unicum dato che è il solo festival che ogni anno declina una forma di amore: l’anno scorso la giustizia, quest’anno spiritualità e ambiente. Tra i film e i corti c’è davvero molta qualità e devo riconoscere che il tema di spiritualità e ambiente si addice perfettamente a un territorio come l’Umbria”.
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