In prima mondiale alla sedicesima edizione del Biografilm Festival (5-15 giugno), in Concorso nella sezione “Biografilm Italia”, Sqizo, opera prima di Duccio Fabbri che racconta la storia di Louis Wolfson, scrittore del Bronx che ha lottato per tutta la vita contro le definizioni correnti di malattia mentale, fortuna e linguaggio. Diagnosticato schizofrenico in adolescenza, ha ripudiato la lingua madre in favore di un idioma del tutto personale. Autore cult dell’editore Gallimard nella Parigi degli anni Settanta, nonostante la notorietà è rimasto un perfetto sconosciuto negli Stati Uniti, continuando a vivere come homeless. Giocatore d’azzardo incallito e outsider assoluto, in età̀ matura si è trasferito a Porto Rico, dove la sua fortuna è cambiata di colpo e dove l’autore del film lo ha rintracciato: a 89 anni vive ancora solo e sospeso tra due mondi, quello del silenzio e quello della parola.
“Quando ho saputo che era ancora vivo, ho sentito il dovere di raccogliere la sua testimonianza”, sottolinea Duccio Fabbri, attivo da molti anni come aiuto regista tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ha lavorato, tra gli altri, con Marco Bechis, Sara Colangelo, Ken Loach, Salvatore Mereu. “Un rapporto nato sotto il segno della diffidenza – mi credeva un possibile agente segreto italiano! – e culminato, anni dopo, in amicizia. Penso che la vita e le azioni di Wolfson siano estreme ed esemplari. I suoi atti (come il rifiuto della lingua madre, il disprezzo per la psichiatria, il rifiuto delle più elementari istituzioni sociali) possono essere interpretati come gesti politici: forme di resistenza e sopravvivenza che ci mettono di fronte ad un nuovo punto di vista sul mondo”.
Il film sarà trasmesso su MyMovies sabato 6 giugno dalle 21:00 (disponibile per un numero limitato di spettatori, con prenotazione già dal primo giugno). Con l’anteprima mondiale del film si conclude un lavoro durato dieci anni, costruito attraverso una lunga e complessa relazione capace di rendere finalmente visibile la vita avvolta nella leggenda di uno scrittore unico nel suo genere, che ha affascinato intellettuali comeJean Paul Sartre eSimone de Beauvoir, Gilles Deleuze, Jacques Lacan, Raymond Queneau e ispirato scrittori comeJean-Marie Gustave Le Clézio ePaul Auster (del quale il film raccoglie la testimonianza).
Alla Epsifilm, società americana del regista che ha avviato il progetto, si è affiancata tre anni fa la startup produttiva italiana FilmAffair, che ha lavorato alle strategie editoriali e produttive del film, partecipando a numerosi mercati internazionali (DokLeipzig co-production meetings, HotDocs co-production meetings, Thessaloniki Agora Works in Progress) e ottenendo il premio come miglior progetto al BioToB 2017. Decisivi, per la realizzazione del film, la fiducia e il sostegno di Rai Cinema e del MiBACT e l’apporto di un distributore internazionale esperto come Cinephil.
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