Il Premio Gli Imperdibili del Concorso Italiano del 62° Festival dei Popoli è andato a Los Zuluagas di Flavia Montini (Italia, Colombia). Il premio, assegnato dalla giuria composta da Andrea Magagnato, Martina Capaccioni e Marta Zappacosta, offre la possibilità di includere il film vincitore nella programmazione del cinema La Compagnia di Firenze.
Un premio di importante valore per il percorso del film, perché assegnato da una realtà riconosciuta per la scelta del cinema di qualità in Italia, e perché consiste proprio in un periodo di programmazione nella sala, da concordare con la distribuzione. L’’opera prima sarà distribuita a inizio 2022 da Luce Cinecittà.
Esordio della regista classe 1983, scritto dalla stessa autrice con il protagonista, Juan Camilo Zuluaga Tordecilla e con Anita Otto, il film vede la produzione di una realtà giovane e già proiettata a livello europeo come FilmAffair, e un’unione di storici marchi come AAMOD, Rai Cinema, Intramovies e Luce-Cinecittà, in coproduzione con Inercia Peliculas. Per il tema trattato e lo stile di racconto ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International.
Los Zuluagas è il racconto eccezionale di una vicenda familiare unica. Al centro un figlio ostaggio di una storia troppo ingombrante, e un incredibile archivio di immagini, filmati amatoriali, foto, articoli, servizi televisivi, dove interrogare la sua storia di bambino, e riannodare i fili di un dialogo complicato e interrotto con due genitori.
Dal pianeta degli umani del regista toscano Giovanni Cioni (Italia, Belgio, Francia), un documentario che incontra storie di frontiera, quella di Ventimiglia tra Italia e Francia, dove ha vissuto il dimenticato dottor Voronoff, chirurgo che affermava di aver scoperto l’elisir di lunga vita negli anni ’20, e dove oggi i migranti, in cerca di rifugio, rischiano la vita per superare il confine, si è aggiudicato il Premio Miglior Lungometraggio del Concorso Internazionale. Il premio (8.000 euro) è stato assegnato dalla giuria internazionale composta da Kieron Corless (Regno Unito), Anita Piotrowska (Polonia) e Luciano Barisone (Italia) con la seguente motivazione: “Questo film esplora con grande urgenza e sensibilità poetica intensa, uno dei temi più importanti della nostra epoca, l’idea del confine. Inizia in un luogo reale che acquista via via connotazioni simboliche, e la cui storia particolare rivela una situazione universale attraverso una sorprendente struttura narrativa”.
Il Premio per il Miglior Mediometraggio (4.000 euro) è stato assegnato a First Time di Nicolaas Schmidt (Germania) con la seguente motivazione: “Un’esperienza del tutto sorprendente, legata alla percezione di un reale momento di vita, scandito dallo scorrere del tempo, da una musica eccezionale e da un uso giocoso di una pubblicità della Coca Cola. È incredibile come, con una sola ripresa fissa, questo film sia capace di radicarsi nella mente dello spettatore, ponendo infinite domande e suscitando tante sensazioni”.
Il Premio per il Miglior Cortometraggio (2.500 euro) è andato a My Uncle Tudor di Olga Lucovnicova (Belgio, Portogallo, Ungheria, Moldavia) con la seguente motivazione: “Non solo per il tema ma anche e soprattutto per la struttura cinematografica del cortometraggio dove vita ordinaria e intima si mescolano, rivelando la totale ambiguità della situazione vissuta. La giuria si congratula con la regista anche per il suo coraggio”. La giuria ha inoltre dato una menzione speciale a Metok di Martín Solá (Italia, Argentina, Tibet) “che propone una maniera interessante di mostrare sia la resistenza di un popolo che la perseveranza di un modo di vivere”.
Il premio al Miglior Documentario Italiano (3.000 euro), assegnato dalla giuria composta da Irene Dionisio, Jérémie Jorrand, Giovanni Marchini Camia, è andato a L’età dell’innocenza di Enrico Maisto “per un invito coraggioso nella sua intimità, per la celebrazione della complessità dell’amore e per la consapevolezza con cui ha elevato il formato home-movies in materiale universale”. La giuria del concorso italiano ha inoltre assegnato una menzione speciale a Il momento di passaggio di Chiara Marotta “per un utilizzo della camera come dispositivo diretto di liberazione spirituale, per un confronto duro – e al contempo pieno di laica grazia – con il proprio vissuto familiare”.
La Targa Gian Paolo Paoli al miglior film antropologico è stata assegnata a Aya di Simon Coulibaly Gillard (Belgio, Francia) con la seguente motivazione: “Questo lungometraggio narrativo si immerge profondamente nella cultura della Costa d’Avorio, esplorando attraverso un’attenta osservazione le esperienze di una giovane ragazza che cresce e creando un forte flusso di simpatia e solidarietà”.
Il Premio distribuzione CG Entertainment è andato a Tardo agosto dei registi Federico Cammarata e Filippo Foscarini (Italia). Il premio è assegnato dalla casa di distribuzione CG Entertainment (dalla giuria composta da composta da Clara Visintini, Elisa Baldini e Jacopo Sgroi) offre al vincitore l’opportunità di essere pubblicato nella collana home video POPOLI Doc – La collana del Festival dei Popoli distribuita sul territorio nazionale. Si legge nella motivazione: “Le immagini di questo film ci mostrano la grana di una terra nel punto in cui si rompe una stagione quieta solo in superficie, facendo emergere con devastante bellezza le sue contraddizioni: cura e abbandono, nascita e distruzione, solitudine e affetti lontani sono evocati da uno sguardo invisibile che tutto questo raccoglie e restituisce intatto allo spettatore”.
Il Premio Tënk (1.500 euro) al miglior film italiano, presentato nel concorso internazionale e nel concorso italiano, è stato assegnato a Dal pianeta degli umani di Giovanni Cioni (Italia, Belgio, Francia). Tënk è la piattaforma SVOD dedicata al cinema documentario indipendente disponibile in Europa. Inoltre, il Premio MyMovies.it dalla parte del Pubblico, votato dagli spettatori in sala, è andato a As I Want di Samaher Alqadi (Egitto, Norvegia, Francia, Palestina, Germania).
Il premio SudTitles – Il cinema per tutti 2021 è andato a Portuali di Perla Sardella con la seguente motivazione: “Per un progetto che esprime l’urgenza di dare voce al mondo del lavoro e delle lotte per i diritti con uno sguardo che non si preoccupa di essere considerato anacronistico nella volontà di porre l’accento sulla necessità di ripensare alla lotta di classe. Un progetto di un gruppo di lavoro giovane e impegnato che conosciamo e a cui guardiamo da tempo con interesse e che consideriamo tra le promesse più interessanti del cinema italiano”.
Il Premio distribuzione CG Digital per il Miglior Film Europeo della sezione Habitat va a Oltre le rive di Riccardo De Cal (Italia). Si legge nella motivazione: “Come un elegante valzer, in un continuo e inesorabile fluire, il film ha saputo mettere al centro del proprio racconto la complessità del rapporto tra il territorio e le vite delle donne e degli uomini che lo abitano: un rapporto che a volte è dialogo, altre volte diventa scontro e altre ancora resa. Ed è in questa relazione che il presente e la memoria del passato trovano un nuovo punto di approdo”.
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