VENEZIA – La musica fa parte della sua vita, tanto quanto il cinema: questo non è il profilo sintetico del personaggio di un film ma quello di Sally Potter, autrice britannica che, oltre alle opere da grande schermo, s’è distinta anche per le collaborazioni in ambito musicale sia come compositrice che come interprete. E la musica non manca nemmeno nel suo cortometraggio Look At Me, seppur sia soggetto che crea il contesto per un tema poi più specifico, quello della gestione della rabbia, in questo caso tutta al maschile.
Javier Bardem e Chris Rock sono infatti I due poli della vicenda: un gala per una raccolta fondi, le ore che lo precedono, quindi le prove dell’evento, sono il ring per il “vis-a-vis” tra il direttore della serata (Rock) e un batterista (Bardem). Il talento musicale del personaggio di Bardem è palese, tanto quanto il tentennamento del suo equilibrio personale.
Il clima si fa teso e in 16 minuti la Potter trasforma la scena in un tappeto di scontro, capace di un crescendo, che la concentrazione dei “pochi” minuti di durata del film amplifica con efficacia, fino a scavallare l’aggressività e raggiungere la spietatezza: la palla della tensione si passa ritmicamente tra due personalità che rendono il “gioco” esplosivo.
“Look at Me è stato concepito come una storia indipendente all’interno di un lungometraggio, un vero e proprio film in un film. L’abbiamo girata in cinque giorni tra New York e Londra durante le riprese di un altro progetto (The Roads Not Taken). Mentre giravamo le scene con Javier e Chris, ci siamo subito resi conto che quel materiale potesse reggere da solo e diventare una storia, un film a parte. Al montaggio, ho notato quanto siano dinamici questi due titani del mondo dello spettacolo e come il loro rapporto sullo schermo, impetuoso ed esplosivo, sia controbilanciato dal ritmo del brillante ballerino di tip tap Savion Glover. Era chiaro il destino della storia: non aveva nulla che vedere con l’altro progetto. Doveva diventare un cortometraggio, che rappresentasse conflitto e amore a grande velocità. Il risultato è Look at Me”, racconta la regista del suo film breve.
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