Lo strano caso di ‘The Last of Us 2’

La seconda stagione dell'acclamata serie HBO, in uscita il 14 aprile, è la prima ad essere tratta dal secondo capitolo di un videogioco. Un tipo di adattamento mai visto prima


Dopo due anni di attesa, The Last of Us sta per tornare sul piccolo schermo e si prepara a dare una nuova scossa alla storia della serialità e dell’adattamento videoludico. Nel 2023, la serie tratta dall’omonimo videogioco aveva dimostrato, per la prima volta, che era possibile trasporre un videogioco cult in un prodotto audiovisivo di pari qualità, che venisse acclamato dal pubblico e dalla critica. Come dimostrato dalla scelta di Sky di concedere le anteprime stampa degli episodi solo ad alcune testate selezionate (che hanno recensito entusiasticamente il prodotto), le aspettative su questa nuova stagione sono ancora più alte rispetto alla prima. La paura degli spoiler e il desiderio di stupire hanno raggiunto dei livelli mai visti prima. Non si tratta solo di rispettare gli standard qualitativi della prima stagione, ma di fare qualcosa di totalmente nuovo: adattare il secondo capitolo di un videogioco.

Può sembrare banale, ma non era mai capitato che un prodotto tratto da un videogioco seguisse pedissequamente la trama non di uno, ma di ben due videogiochi diversi. La serie in arrivo dal 14 aprile, infatti, è tratta direttamente dal gioco del 2020 The Last of Us – Parte 2. Sviluppato da Naughty Dog, il gioco era il sequel diretto del capolavoro del 2013 e venne accolto come un vero e proprio fenomeno mediatico, condito da polemiche sul character design dei personaggi e sul loro orientamento sessuale. Anche in quel caso c’erano delle aspettative da rispettare e il team Neil Druckmann ci riuscì egregiamente, offrendo al pubblico un gameplay più raffinato, una storia più ampia e ricca di colpi di scena, che resero i primi mesi di rilascio un incubo per chiunque volesse evitare gli spoiler più importanti.

The Last of Us, infatti, è un videogioco che punta principalmente sulla sua componente narrativa: dalle affascinanti ambientazioni, al complesso sviluppo dei personaggi, agli snodi di trama dal taglio cinematografico. Un’impostazione così rigida che ha costretto gli autori della serie a rapportarsi all’opera originale più come si fa con un romanzo o un fumetto, che con un videogioco. Escludendo giochi che non hanno trama, come Super Mario o Minecraft, se pensiamo a esempi passati di adattamenti tratti da videogiochi dalla forte impostazione narrativa, che siano al cinema (i film su Tomb Raider, Prince of Persia, Borderlands o Uncharted) o in televisione (Fallout o Halo), gli autori dell’adattamento avevano sempre riscritto una storia da zero, utilizzando le opere di riferimento come semplici spunti da cui trarre personaggi, ambientazioni e dinamiche narrative. Nulla di più. Una scelta fatta anche da adattamenti ormai prossimi, come quello del film di Until Dawn, che ha completamente riscritto la trama del gioco da cui è tratto, nonostante questa fosse già molto solida.

Dalla seconda stagione di The Last of Us, invece, ci si attende una maggiore fedeltà al materiale originale, proprio come è già accaduto con la prima. In particolare, gli appassionati attendono con estrema curiosità di scoprire come gli sceneggiatori abbiano deciso di mettere in scena alcune delle dinamiche più sconvolgenti del gioco. Per questo motivo c’è stata un’enorme attenzione sul casting di alcuni personaggi, a partire da quello dell’antagonista Abby, che sarà interpretato da una Kaitlyn Dever chiamata a tenere il passo dei due eccelsi protagonisti: Pedro Pascal e Bella Ramsey. Proprio come già accaduto in passato alle due star, infatti, la new entry dovrà riuscire a far passare in secondo piano le differenze fisiche rispetto al personaggio originale (molto più muscoloso e mascolino di lei).

A differenza di ciò che accade con l’adattamento di un libro, in questo caso tutto potrà essere messo in discussione – le scelte narrative, le interpretazioni attoriali, la messa in scena, il ritmo – perché per tutti questi aspetti c’è un confronto diretto e, soprattutto, molto recente con l’opera originale. D’altronde, si sa, in tantissimi appassionati non vedono l’ora di buttarsi sulla serie soltanto per potere dire alla fine il più scontato dei commenti: era meglio il videogioco.

C’è infine una questione cruciale: la serie si interromperà dove si è fermato il videogioco, si attenderà un terzo capitolo ancora non annunciato o si andrà avanti in libertà, come accaduto ad esempio alle criticatissime ultime stagioni de Il Trono di Spade? Difficile rispondere: di certo la terza stagione della serie è già in programma. Di cosa parlerà? Forse è ancora troppo presto per pensarci.

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12 Aprile 2025

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