VENEZIA – Un ritorno a casa, di quelli tra i più graditi. La storia che lega Simone Massi alla Mostra del Cinema di Venezia è lunga e consolidata: l’illustratore, animatore e regista italiano ha presentato numerose volte i suoi corti nella kermesse e ne ha realizzato la sigla per cinque anni consecutivi, dal 2012 al 2016. In questa 79ma edizione, torna non con uno, ma con ben due lavori, presentati fuori concorso.
Si tratta di due brevi cortometraggi di 5 minuti l’uno che rispecchiano a pieno lo stile caratteristico dell’artista marchigiano fatto di illustrazioni artigianali, per lo più in bianco e nero, animate con la tecnica “a passo uno”. Immagini incise su carta che fluiscono una nell’altra senza soluzione di continuità e con una forza espressiva propria solo della grande arte visiva.
In quanto a noi ci porta, con una panoramica fluida e apparente infinita, alla riscoperta della storia moderna d’Italia: dalle massaie d’un tempo fino ad arrivare al rosso abbacinante dell’alfetta dove è stata ritrovato il cadavere di Aldo Moro. Fonte d’ispirazione è la poesia di Eugenio Montale Avevamo studiato per l’eternità, i cui primi versi vengono letti nell’italiano incerto del grande regista Wim Wenders.
A guerra finita omaggia un personaggio recentemente scomparso, Gino Strada. La sua viva voce, infatti, chiude una carrellata di immagini che evocano il dolore e la perdita portata dalla guerra, rappresentata da coloro che più ne subiscono le conseguenze: i bambini. Una disgrazia di cui l’essere umano deve imparare a fare a meno il prima possibile, letteralmente abolirla, proprio come ha fatto in tempi passati con l’abominio della schiavitù.
Il dittico di corti firmato da Simone Massi ha aperto con eleganza la selezione di cortometraggi in concorso a Venezia 79, dimostrando ancora una volta la sua enorme sensibilità nel raccontare il passato come il presente, facendoli scorrere l’uno nell’altro con la precisione di una matita sul foglio di carta.
E' possibile iscriversi per team di nazionalità italiana composti da registi alla loro opera prima o seconda, associati a produttori che abbiano realizzato almeno tre audiovisivi
"Il cinema italiano ne esce bene. E anche Netflix". Bilancio di fine Mostra per il direttore Alberto Barbera e il presidente Roberto Cicutto. Si registra un +6% di biglietti venduti rispetto al 2019. Tra i temi toccati anche il Leone del futuro ad Alice Diop, documentarista attiva da più di dieci anni
Abbiamo incontrato il regista Leone d’argento – Miglior Regia: “Non penso sia un film horror ma una storia d’amore, come non credo che L’Esorcista non sia un horror ma un film bergmaniano fatto a Hollywood”. Bones and All esce in Italia – e nel mondo – dal 23 novembre
A volte i veri protagonisti sono gli assenti, come il regista dissidente Jafar Panahi, imprigionato da ormai due mesi, a cui Luca Guadagnino e Laura Poitras dedicano i loro premi