Torna il MedFilm Festival, il primo e più importante evento in Italia dedicato al cinema del Mediterraneo e intitolato quest’anno allo “sguardo delle donne”. Il festival, diretto da Ginella Vocca, si terrà dal 10 al 18 novembre a Roma presso il cinema Savoy e il Macro, Museo di arte contemporanea di Roma. 98 i film provenienti da 34 paesi, ospiti d’onore l’Algeria e la Tunisia. Ad aprire il festival in anteprima italiana, il film tunisino La bella e le bestie (nella foto) della pluripremiata regista Kaouther Ben Hania che, con una messa in scena teatrale dai toni dark, racconta la questione delle donne nel mondo arabo, e non solo, attraverso la storia di una giovane e bella studentessa che dovrà combattere per i propri diritti e la propria dignità. Il film sarà distribuito in Italia da Kitchen Film.
Il concorso ufficiale – Premio Amore&Psiche, curato da Giulio Casadei, comprende otto film, tra cui cinque in corsa per l’Oscar per i rispettivi paesi di appartenenza: l’algerino Until the Birds Return di Karim Moussaoui, il palestinese Wajib di Annemarie Jacir, lo spagnolo Summer 1993 di Carla Simon, il marocchino Razzia di Nabil Ayouch e il bosniaco Men Don’t Cry di Alen Drljevic. Completano la selezione: il libanese Martyr di Mazen Khaled, il turco Inflame di Ceylan Özgün Özçelik e il già citato La bella e le bestie.
Il Premio alla Carriera 2017 andrà a Merzak Allouache, regista che da oltre quarant’anni descrive, interroga e riplasma, con la passione del cittadino indignato e la geometrica esattezza dell’artista che si mette in gioco, il paesaggio sociale più marginale e incandescente del suo paese. La cerimonia è prevista venerdì 10 novembre, presso il Cinema Savoy. Lunedì 13 novembre Merzak Allouache terrà una Masterclass presso il Dipartimento di Studi Orientali, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma La Sapienza. L’incontro sarà moderato da Roberto Silvestri.
Il Premio KOINÉ 2017 va a Emma Bonino, per aver dedicato tutte sue energie alle battaglie per i diritti civili, per la liberazione e l’autodeterminazione delle persone; per essersi battuta a favore dei diritti delle donne; per la sua curiosità per il mondo arabo e la sua ricchezza culturale; per il suo impegno nell’attuare nuove e più inclusive politiche sull’immigrazione.
Il Concorso Documentari – Premio Open Eyes, curato per la settima edizione consecutiva da Gianfranco Pannone, presenta dieci film che offrono una nuova mappatura del mondo. Tra i titoli più importanti spiccano il siriano Taste of Cement di Ziad Kalthoum, dove i profughi siriani lavorano da operai nei palazzi in costruzione di una rutilante Beirut, il libanese Panoptic della regista Rana Eid, lettera ad un padre sotto forma di viaggio sotterraneo nel rimosso di Beirut, l’italiano Babylonia mon amour di Pierpaolo Verdecchi che propone un ritratto discreto e toccante del quotidiano di una comunità di rifugiati senegalesi a Barcellona. L’austriaco Sand and Blood di Matthias Krepp e Angelika Spangel, si compone interamente di materiale video pubblicato su internet, filmato da attivisti, combattenti e civili siriani ed iracheni. L’algerino Of Sheep and Men di Karim Sayad, tratteggia il rapporto complesso e viscerale che lega uomo, animale e natura, e il marocchino Crossing the Seventh Gate di Ali Essafi, intenso ritratto di Ahmed Bouanani, regista, poeta e scrittore che ha segnato la storia del cinema marocchino.
Giuria tutta italiana per il Concorso Ufficiale con la partecipazione della montatrice Francesca Calvelli, dei registi Wilma Labate e Francesco Munzi, delle giornaliste Simona Maggiorelli e Karima Moual e del produttore Enzo Porcelli. Per il sesto anno la giuria ufficiale sarà affiancata dalla giuria PiùCulture, testata giornalistica online focalizzata sulla vita quotidiana degli stranieri che vivono a Roma, in particolare nel II Municipio. La giuria PiùCulture sarà composta da: Jalila Dobere (Marocco), Magheda Ali El Shami (Egitto), Siham El Faragui (Marocco), Atta Vafakah (Iran). Per il Concorso Documentari – Open Eyes: i registi Elisa Amoruso e Giovanni Piperno, il giornalista Eric Jozsef, la docente universitaria Stefania Parigi e il produttore Mario Mazzarotto.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis