Lizzani: festa grande in Campidoglio


“Quello di Lizzani è un cinema che ha come riferimenti la realtà, la cronaca, la storia. Non è un caso che sia non solo regista, ma anche organizzatore culturale, critico, teorico e storico del cinema. Insomma un cineasta totale”. Le parole di Bruno Torri, presidente del Sindacato dei critici cinematografici, sintetizzano l’affollata festa di compleanno per gli 80 anni del regista Carlo Lizzani.
Una grande festa pubblica nello scenario inusuale della sala consiliare “Giulio Cesare” del Campidoglio, che a settembre ospiterà i 90 anni di Michelangelo Antonioni, come ha anticipato il sindaco di Roma Walter Veltroni.
A fare gli onori di casa il presidente di Cinecittà Holding Felice Laudadio e tanti gli ospiti, a cominciare dai registi Giuliano Montaldo, Dario Argento, Ettore Scola, Francesco Rosi, Mario Monicelli, Paolo e Vittorio Taviani, Gillo Pontecorvo e Ugo Gregoretti. E ancora gli sceneggiatori Suso Cecchi D’Amico e Ugo Pirro, il direttore della Mostra di Venezia, Moritz de Hadeln, il presidente della Biennale Franco Bernabè, l’amministratore delegato di Cinecittà Holding Fabiano Fabiani, gli attori Franco Nero, Massimo Girotti e Massimo Ghini, lo scrittore Luciano De Crescenzo.
Un documentario prodotto dalla Felix Film ha ripercorso la lunga carriera dell’artista iniziata nel primo dopoguerra con le sceneggiature di Il sole sorge ancora di Aldo Vergano (nel quale figurano lo stesso Lizzani nei panni di un prete e Gillo Pontecorvo in quelli di un giovane partigiano) e di Germania anno zero di Roberto Rossellini, e poi l’esordio Achtung! Banditi!.
Brevi le laudatio: il docente Orio Caldiron ha ricordato il Lizzani saggista; il critico Callisto Cosulich ne ha sottolineato l’eclettismo, la capacità di attraversare tutti i generi, persino il “maccheroni western”; Gualtiero De Santi, autore di una monografia, ha elogiato il rapporto frontale con gli eventi storici del “solo regista che abbia raccontato direttamente con Nucleo zero il terrorismo”.
Non mancano il saluto di Alain Elkann in rappresentanza del ministro Giuliano Urbani, assente per impegni governativi in Russia; gli auguri del presidente dell’Anica Gianni Massaro; il ricordo affettuoso del loro primo incontro da parte dello sceneggiatore Turi Vasile; il telegramma di Stefania Sandrelli augurante “mille di questi anni”.
Alla fine un Lizzani forse intimidito da tanto calore ha ricevuto in regalo dall’Anac un elegante “panama”, in previsione di nuovi set, le targhe di Cinecittà Holding e dell’Associazione contemporanea europea e ovviamente la lupa capitolina del Comune di Roma.

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