Con cinque anni di Senato alle spalle, imprenditore impegnato nel campo circense, Livio Togni, da sempre lotta per offrire maggiore indipendenza ai giovani dell’imprenditoria turistica. Figlio del celebre Darix, Livio Togni ha ulteriormente catalizzato l’attenzione dei media nazionali per essere diventato senatore della Repubblica, incarico mai avuto in precedena da nessun altro esponente del mondo del circo. Emiliano di nascita, Livio risiede a Rio Saliceto dove, fin dai primi anni ’60, il Comune annovera tra i suoi cittadini la grande dinastia circense, che lì ha creato il proprio quartiere operativo e che, compatibilmente alle tournée intraprese, a Rio Saliceto ha il permesso di essere in qualche modo stanziale. Con i fratelli Corrado e Davio, Livio Togni, che è stato in passato un famoso domatore di leoni e di tigri – in ricordo gli è rimasto qualche brutto graffio – cura ora le attività strettamente imprenditoriali del circo, in particolare dell’attuale Circo Maccheroni, ricco di elementi felliniani, che è adesso in tour in Spagna e presto arriverà anche in Italia.
Livio Togni, quale film consiglia assolutamente di non perdere?
La pantera rosa di Shawn Levy.
Perché?
E’ un film molto divertente e di grande intrattenimento che non fa rimpiangere i vecchi cult con Peter Sellers, soprattutto grazie alla bravura di Steve Martin.
Che genere di film preferisce?
I film di avventura, quelli che fanno divertire e consentono di allegerire con ironia la realtà di tutti i giorni. Da ragazzo, ero un patito della serie su James Bond.
Qual è il film italiano più bello che ha visto di recente?
La tigre e la neve di Roberto Benigni.
Due buoni motivi per vederlo?
Benigni è un grande artista che è riuscito ad apportare qualcosa di molto innovativo nella comicità italiana. Anche se dopo i suoi film migliori, come Johnny Stecchino e un po’ meno La vita è bella – perché lo reputo un racconto un po’ troppo furbo – Benigni ripete sempre la solita regia e non riesce a offrire nuovi elementi artistici.
Preferisce il blockbuster americano o il film italiano d’autore?
Preferisco i film italiani d’autore, quelli intelligenti, sul genere di Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore: lo vidi per la prima volta in Inghilterra e mi piacque moltissimo, l’Oscar che ha ricevuto è stato meritatissimo.
Quale film sconsiglia assolutamente di vedere?
Quelli dove l’azione è eccessiva, dove si scontrano troppe macchine in pochi minuti e dove i dialoghi sono sostituiti dagli spari delle pistole.
Quale attore italiano ha apprezzato di più recentemente?
Stefano Accorsi.
E chi è l’attrice italiana che più le piace?
Giovanna Mezzogiorno.
Qual è invece l’attore o l’attrice italiana che rimpiange di più?
Massimo Troisi mi manca moltissimo e poi credo che Franco Nero sia un grande talento e meriterebbe di lavorare di più nel cinema.
Quale film rivede sempre volentieri?
C’era una volta in America di Sergio Leone.
A quale regista darebbe il Leone alla carriera?
Ex aequo, a Martin Scorsese e Steven Spielberg.
Qual è il più bel film d’amore che ha visto?
Dracula di Francis Ford Coppola, con Gary Oldman e Wynona Rider, perché racconta la storia di un amore che oltrepassa i secoli e i pregiudizi.
Quale genere di film non andrebbe mai a vedere?
Il genere stupido, dove ci sono troppe americanate alla Rambo, con situazioni talmente assurde da diventare grottesche e per niente credibili.
Quale sarà il prossimo film che vedrà?
Scary Movie 4 e L’era glaciale 2: sono già prenotato per vederli con i miei figli.
Quale personaggio le sarebbe piaciuto interpretare sul grande schermo?
I personaggi storici che sono stati poco o male raccontati al cinema, come Voltaire, Socrate e Garibaldi. Quest’ultimo, in particolare, è stato descritto in alcuni film come un uomo dal carattere chiuso e dal fare retorico, mentre, invece, era un personaggio semplice e pratico, forte ed altruista.
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