Il nuovo cinema italiano ed europeo protagonista a Salerno dell’ottava edizione di ‘Linea d’ombra’, che ha dedicato il programma di quest’anno a ‘Il piacere della differenza’: superare i conflitti significa accettare, valorizzare le differenze e viverle come piacere. I film europei selezionati per il Concorso sottolineano proprio il contributo del nuovo cinema alla costruzione di un’identità culturale e di una sensibilità comuni, compiendo un processo d’integrazione parallelo a quello avviato dalle istituzioni comunitarie.
Il festival è stato punto d’incontro delle diverse esperienze artistiche che stanno rivoluzionando la cinematografia contemporanea ed ha fornito occasioni per sperimentare nuove forme di contaminazione tra i linguaggi creativi. Cinque giorni di proiezioni, eventi e performances: film, videoclip, video-danza, comunicazione digitale, nuovi linguaggi televisivi (“Video hactivism”), incontri con i cineasti.
Si è anche parlato di scrittura cinematografica e del legame sempre più stretto tra racconto per immagini e letteratura, in un laboratorio con i registi Paolo Sorrentino, Valerio Jalongo e Ferdinando Vicentini Orgnani e gli scrittori Carlo Lucarelli, Diego De Silva e Simona Vinci. “Ormai è sempre più stretto il legame che intercorre tra le due scritture – ha spiegato Lucarelli – perché si scrive sempre più per immagini nonostante la diffidenza dei produttori e i problemi che spesso si verificano nel passaggio dal testo letterario allo schermo”.
La cerimonia di chiusura, brillantemente condotta da Maurizio Di Rienzo e Francesca Roveda, ha visto premiata nella sezione “Visioni di passaggio” la pellicola Jonny Vang del regista norvegese Jens Lien, mentre il premio Kodak “Linea corto” come miglior film italiano è andato a La funambola di Roberto Cattani, immagine della vita filtrata attraverso lo sguardo di una donna immobile dinanzi al mare.
Emozionatissimi, hanno ritirato il premio Linea d’ombra 2003 Cecilia Dazzi, Pierfrancesco Favino, Elio Germano e Silvio Muccino, giovani volti-corpi del cinema italiano apprezzati nell’ultima stagione cinematografica. I quattro premiati si sono aggiunti a Donatella Finocchiaro e al regista Francesco Patierno, già insigniti del riconoscimento durante la cerimonia di apertura.
La kermesse salernitana si è poi conclusa all’insegna dell’impegno civile con la proiezione, seguitissima, del film d’inchiesta Ilaria Alpi–Il più crudele dei giorni di Vicentini Orgnani, nel quale si narra la tragica vicenda della giornalista italiana uccisa in Somalia nel ’94. Il regista, intervenuto a Salerno, ha parlato delle difficoltà e delle pressioni incontrate nell’indagare sui fatti di Mogadiscio, e delle trattative intercorse per evitare tagli censori al film-documento.
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