Leiji Matsumoto: verso l’infinito e oltre

LUCCA – Ospite d’onore di questa edizione è il maestro Leiji Matsumoto, classe 1938, genio del fumetto e dell’animazione giapponese famoso per aver creato serie di grande successo anche nel nostro paese come Capitan Harlock e Galaxy Express 999, che tra l’altro ha ripreso a scrivere da poco. Qui gli viene dedicata una mostra, oltre a un incontro con il pubblico che lo onora con tante riverenze, così come la stampa con cui intrattiene un rapporto garbato e cerimonioso. L’ultima volta che lo avevamo visto era a Venezia, nel 2013, quando venne presentato il film d’animazione in cgi Space Pirate: Harlock.

Da allora molto è cambiato nel mondo, ma il sensei Matsumoto crede ancora nei giovani e nella speranza: “Non bisogna mai arrendersi, si è nati per vivere, non per morire. Questo mi ha sempre detto mio padre che ha fatto la guerra, tornando vivo a casa, cambiato, mentre molti dei suoi compagni non ce l’avevano fatta. Io non credo nelle bandiere e penso che la popolazione della Terra debba costituirsi come unica nazione, andare d’accordo e collaborare. Dobbiamo proteggerci a vicenda e imparare da quello che abbiamo vissuto e studiato”.

Le sue storie sono complesse e legate da un filo narrativo molto sottile: “Scrivo per il lettore, mi metto sempre nei suoi panni e cerco di andargli incontro. Mi hanno influenzato i film americani, ma anche quelli europei e quelli western italiani, ad esempio Sergio Leone. Ci metto dentro tutto quello che mi piace. Mio padre aveva viaggiato in Europa e io guardavo le riviste per riprodurre poi, disegnando, quello che vedevo e che sognavo. Ad esempio le architetture, che ritrovo qui a Lucca. Non bisogna mai smettere di sognare, il sogno ci porta verso una vita migliore. Ma non darò mai una conclusione a queste storie. Per me devono essere un percorso infinito, devo pensare alla giovinezza più che alla fine, per questo la serie si chiama Galaxy 999. Se fossi arrivato a 1000 sarebbe stato concluso”.