Il film Le meraviglie scritto e diretto da Alice Rohrwacher è tra i dieci finalisti del premio Lux, assegnato annualmente dal Parlamento europeo alle pellicole di produzione continentale dedicati a tematiche sociali e che arricchiscono il dibattito sulle politiche dell’Ue.
Il vincitore del premio Lux sarà scelto dagli eurodeputati e verrà premiato a fine anno a Strasburgo. L’anno scorso il premio era stato assegnato al film belga Alabama Monroe, Una storia d’amore del cineasta Felix Van Groeningen, che aveva superato Miele di Valeria Golino.
Nel frattempo, dopo il Gran Premio della giuria al Festival di Cannes, Le meraviglie vince un altro importante riconoscimento internazionale, il Cinevision Award per il regista rivelazione dell’anno al Festival di Monaco. Il premio è dotato di 12mila euro messi a disposizione dalla casa di distribuzione tedesca Senator Filmverleih. La giuria internazionale composta dalla regista e sceneggiatrice tedesca Pia Marais, dal direttore artistico del Tribeca Film Festival Frederic Boyer e dal produttore Titus Kreyenberg ha assegnato il premio con la seguente motivazione: “Il film ha tutto quello che noi amiamo nel cinema: uno stile inconfondibile, accadimenti sorprendenti e un cast magnifico”. Le meraviglie è distribuito in Germania da Delphi Filmverleih La presenza italiana al festival del cinema di Monaco è coordinata da Istituto Luce Cinecittà.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci