Le giurie indipendenti premiano l’originalità e la diversità

Tra i molti a ottenere riconoscimenti ci sono il norvegese 'Drømmer (Dreams (Sex Love)' di Dag Johan Haugerud e il brasiliano 'O último azul (The Blue Trail)' di Gabriel Mascaro

The-Blue-Trail

BERLINO – La Berlinale 75 ha offerto come sempre un’ottima vetrina per il cinema internazionale. Specchio ne sono i risultati della premiazione delle giurie indipendenti, che precede quella del concorso.

La giuria ecumenica, formata da personalità di rilievo quali Juan Carlos Carrillo Cal y Mayor, Peter Ciaccio, Valérie de Marnhac, Christian Olding e le dottoresse Brigitta Rotach e Stefanie Schardien, hanno saputo premiare opere di grande spessore come quella in concorso, O último azul (The Blue Trail) di Gabriel Mascaro, mentre nella sezione Panorama è stato il potente The Heart Is a Muscle di Imran Hamdulay a vincere il premio e infine, in Forum, Holding Liat di Brandon Kramer.

“L’avventura, tra sfide, amicizia e umorismo, denuncia i pericoli dell’esclusione nelle società moderne e infonde speranza”, ha dichiarato la giuria in merito a The Blue Trail, mentre il regista ha dedicato il premio all’unità attraverso il cinema e l’arte: “Sono profondamente commosso nel vedere tutti voi insieme, uniti dalla diversità”.

La giuria FIPRESCI è articolata in gruppi distinti per Competition, Perspectives, Panorama e Forum. In concorso, è stato assegnato il premio a Drømmer (Dreams (Sex Love) di Dag Johan Haugerud, mentre nelle altre sezioni il film Kaj ti je deklica (Little Trouble Girls) di Urška Djukić, Bajo las banderas, el sol (Under the Flags, the Sun) di Juanjo Pereira e La memoria de las mariposas (The Memory of Butterflies) di Tatiana Fuentes Sadowski hanno saputo conquistare il plauso della stampa internazionale.

Particolare attenzione è stata riservata ai Teddy Awards, simbolo del cinema LGBTQ+. La giuria, composta da Jan Künemund, Allegra Madsen e Raul Niño Zambrano, ha premiato il miglior film con Lesbian Space Princess di Emma Hough Hobbs e Leela Varghese, mentre la categoria miglior documentario ha visto trionfare Satanische Sau (Satanic Sow) di Rosa von Praunheim. Non sono mancati i riconoscimenti per il miglior cortometraggio, affidato a Lloyd Wong, Unfinished di Lesley Loksi Chan, e il premio speciale che ha celebrato Wenn du Angst hast nimmst du dein Herz in den Mund und lächelst (If You Are Afraid You Put Your Heart into Your Mouth and Smile) di Marie Luise Lehner, affiancato da un ulteriore tributo al regista Todd Haynes.

Il CICAE Art Cinema Award ha confermato l’impegno del festival a sostegno di opere a forte impronta sociale e artistica. Per Panorama e Forum la giuria ha rispettivamente premiato Sorda (Deaf) di Eva Libertad e, nuovamente, Wenn du Angst hast nimmst du dein Herz in den Mund und lächelst di Marie Luise Lehner, sottolineando la continuità dei temi affrontati.

Il Guild Film Prize, affidato a Claudia Dostal, Diana Linz e Carla Molino, ha premiato ancora Drømmer (Dreams (Sex Love)) di Dag Johan Haugerud, accompagnato da una speciale menzione a Was Marielle weiß (What Marielle Knows) di Frédéric Hambalek. Parallelamente, il Label Europa Cinemas ha riconosciuto il merito di Hysteria di Mehmet Akif Büyükatalay, mentre il Caligari Film Prize ha evidenziato Fwends di Sophie Somerville.

L’attenzione verso il cinema impegnato e sociale si è ulteriormente manifestata con l’Amnesty International Film Award, dove Florence Kasumba – attrice nota anche per i suoi ruoli nei cinecomic Marvel – Myriam Vitovec e Soleen Yusefi hanno assegnato un premio di 5.000 euro a Die Möllner Briefe (The Moelln Letters) di Martina Priessner.

Il film racconta la storia di İbrahim Arslan, sopravvissuto all’attentato razzista di Mölln nel 1992, mentre scopre le lettere di solidarietà rimaste ignorate per decenni. Attraverso il suo percorso e quello di suo fratello, il film esplora il trauma, la memoria e la lotta contro il razzismo.

“Avrebbero potuto rispondere all’odio con odio – commenta la regista – ma hanno scelto l’amore e la lotta per una società migliore”, ha dichiarato la regista. Ha dedicato il premio “a tutte le vittime e i sopravvissuti di questi attacchi”.

L’Heiner Carow Prize ha invece premiato Palliativstation (Palliative Care Unit) di Philipp Döring, riconoscendo il valore emotivo e sociale della pellicola.

Il Prize of AG Kino – Gilde – Cinema Vision 14Plus, con i giudici Magda Kokolashvili, Nadine Melzer e Nico Zeiler, ha scelto Paternal Leave di Alissa Jung, affiancando una lodevole menzione per Têtes brûlées di Maja-Ajmia Yde Zellama. Anche i premi del pubblico hanno avuto un ruolo fondamentale: il Panorama Audience Award ha visto trionfare Sorda (Deaf) di Eva Libertad per il miglior film, mentre nella sezione documentari Die Möllner Briefe (The Moelln Letters) di Martina Priessner ha conquistato il plauso degli spettatori.

Le giurie dei lettori, rispettivamente quelli del ‘Berliner Morgenpost’ e di ‘Tagesspiegel’ hanno premiato O último azul (The Blue Trail) di Gabriel Mascaro e The Swan Song of Fedor Ozerov di Yuri Semashko.

Infine, i premi per lo sviluppo hanno rappresentato un investimento concreto nel futuro del cinema. L’Artekino International Award, di 6.000 euro, è andato a Dreamgirl di Kaan Müjdeci (prodotto da Tato Film & Asteros Film), mentre gli EURIMAGES Co-production Development Award e EURIMAGES Special Co-production Development Award – ciascuno con un finanziamento di 20.000 euro – hanno riconosciuto rispettivamente Ibicaba – Visions of Paradise di Andrea Štaka e The Earth Is Flat – I Flew Around and Saw It di Maksym Nakonechnyi, prodotto da Tabor (Ucraina).

Il VFF Talent Highlight Award, con un premio di 10.000 euro, ha dato il benestare a March 14th di Alberto Gross Molo, integrando anche due nomination per All That We Could Be di Rohena Gera e The Serpent di Diogo Hayashi. Il programma Talents Footprints – Mastercard Enablement Programme ha riconosciuto il valore di giovani talenti come Bavaneedha Loganathan e Kit Hung, premiandoli con 10.000 euro ciascuno, mentre progetti alumni ha assegnato un sostegno di 2.000 euro per Carlos Ormeño Palma e Laura Bermúdez. Concludendo questo ricco mosaico, il Gen Z Audience Award, per la cifra di 10.000 euro, ha celebrato 30 Days of Summer di Anastasiia Solonevych, prodotto da Bosonfilm, simbolo di una nuova generazione pronta a lasciare il segno.

Berlinale 75 si conferma non solo come uno dei festival più importanti al mondo, ma anche come un laboratorio creativo che sostiene e premia la diversità espressiva del cinema internazionale, offrendo un palcoscenico prezioso per registi emergenti e affermati.

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22 Febbraio 2025

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