Fedeli, sì, ma fino a che punto? Tra Bibi (Adèle Exarchopoulos) e Gino detto Gigi (Matthias Schoenaerts) è amore folle e appassionato. Solo che, sotto la sua copertura di venditore d’auto, Gigi fa il rapinatore. Dirà la verità alla sua donna, ma qualcosa andrà molto storto. E’ un semplice e ben impostato plot drammatico a fare da struttura a Le Fidèle, il film del belga Michaël R. Roskam, ispirato ad una storia reale accaduta tra gli anni ‘80 e ’90 e in uscita il 6 settembre con Movies Inspired.
“La scintilla – spiega il regista – mi è venuta quando riflettevo sul profilo di Steve, il fratello di Jacky, il personaggio principale del mio film Bullhead – La Vincente Ascesa di Jacky. Attraverso quel personaggio cercavo di incarnare quello che mancava nella vita di Jacky: la possibilità di fondare una famiglia, di trovare l’amore. In questo senso, Bullhead e Le Fidèle funzionano come un dittico. Hanno molto in comune pur essendo diversi. Anche questa storia si ispira all’ambiente criminale del Belgio degli anni Novanta e dei primi anni 2000. Le spose dei gangster erano celebri quasi quanto i loro mariti, e i loro amori leggendari. Sono quindi partito da quegli avvenimenti per poi decostruirli e risistemarne gli elementi per creare la mia trama drammatica – esattamente come avevo fatto per Bullhead, che aveva per protagonista la mafia degli ormoni. La mia intenzione era che il film rientrasse in una certa tradizione, che fosse l’incontro tra il noir americano e il polar francese. Per me, Le Fidèle è il bambino nato dagli amori di Heat – La Sfida e Un Uomo, Una Donna. Heat è un punto di riferimento, ma al contrario… È un inseguimento ad alta velocità tra due uomini, un poliziotto e un criminale, e le donne sono secondarie, satelliti gravitanti attorno ai pianeti. Per Le Fidèle desideravo che la storia d’amore fosse il sole, e che fosse il crimine a gravitarvi intorno”.
I corpi degli amanti e i segni della sofferenza. Roskam lavora proprio sulle apparenze e sulla fisicità dei due protagonisti segnandone il decadimento esistenziale. Schoenaerts si conferma solido e versatile ed Exarchopoulos, come già fece ne La vie d’Adèle, consegna con passione il corpo a questo mèlo incentrato sulla ricerca di una forma di amore unica e incondizionata.
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