COURMAYEUR – “Galeotto” fu il set televisivo de La baronessa di Carini. E’ lì, infatti, che si sono conosciuti nel 2007 Luca Argentero e Simone Gandolfo, all’epoca entrambi attori. Oggi, al Noir in Festival di Courmayeur sono venuti il primo in veste di produttore e il secondo in quella di regista dell’horror low budget Cose cattive, esercizio di genere – più psicologico che splatter – in cui un master gioca sadicamente con le vite di quattro cattivi ragazzi a favore delle telecamere di blog che propone lo snuff-reality Evil things.
Dopo Il rito e Dracula 3D, Marta Gastini torna su una scena horror, stavolta accanto a Pietro Ragusa, Aaron Jorge Reg Moss, Nicola Sorrenti e Jennifer Mischiati, tutti immersi in un desolato paesaggio piemontese. Realtà fisica vuota che concretizza il vuoto umano di un altro spazio, quello virtuale, dove si muovono questi quattro ragazzi che hanno avuto il “merito” di postare in rete le gesta più cattive. “Mi è venuto in mente di lavorare sulle trappole del web e dei social network – dice Gandolfo – quando, dopo i Ris, ho avuto un’impennata di popolarità che mi ha portato migliaia di amici su Facebook. Le persone mi chiedevano ‘sei davvero tu?’, e per fidarsi gli bastava che rispondessi di sì. Così ho pensato di lavorare sul web come altra realtà, con dinamiche diverse, e spesso insidiose, rispetto alla vita reale”.
Lui stesso “addicted” di Facebook, il 32enne Gandolfo dice di aver scelto l’horror perché cercava un linguaggio che parlasse agli stessi spettatori rappresentati nei suoi personaggi, “perciò le soluzioni erano due, o l’horror o la commedia, magari demenziale. Ho scelto il primo”. Girato in inglese per quattro settimane e costato circa 100mila euro, con gli attori e la post-produzione che hanno lavorato in compartecipazione degli utili, Cose cattive è prodotto da Luca Argentero con la Inside Productions e punta al mercato internazionale, mentre dal 23 gennaio inizierà il suo percorso nelle sale italiane con un tour distributivo indipendente. L’ex partecipante del Grande Fratello, oggi attore consacrato, ha deciso di puntare sull’idea del suo amico – che nel frattempo aveva studiato alla New York Film University – “perché dopo una serie di corti, videoclip e spot – ha detto – era un progetto di lungometraggio adatto. Aveva poche location e pochi attori, e ci dava la possibilità di raccontare cos’è internet oggi: una cosa certamente meravigliosa, ma da maneggiare con molta cautela”. Il web è lo stesso mezzo su cui, però, Cose cattive ha visto la luce, con una campagna virale di marketing iniziata molto prima del film e basata proprio sul blog che poi compare sullo schermo, attivato settimane prima e poi fatto confluire nel sito ufficiale. Nel film Argentero compare anche in un cameo sul finale: “Era un modo – dice l’attore-produttore – per creare un legame con il deus ex machina cattivo che comanda le azioni dei personaggi. Una sorta di diavolo che, se volete, potete identificare con il web. Se avessi un figlio 15enne non lo lascerei solo davanti a un pc, soprattutto se penso che l’unico filtro per entrare in YouPorn è la schermata che chiede ‘Hai 18 anni?’.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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