‘Le avventure del piccolo Nicolas’… per la prima volta animate!

Dopo diversi film live-action con attori reali il piccolo Nicolas, iconico personaggio creato da René Goscinny (celebre autore di Asterix e Obelix e collaboratore di Lucky Luke) insieme a Jean-Jacques Sempé, fa il suo ritorno sul grande schermo in un film d'animazione tenero e divertente

Il Piccolo Nicolas

Nicolas è un ragazzino vivace ma dal cuore d’oro. Il suo sguardo pieno di creatività e imprevedibilità trasforma ogni piccola situazione quotidiana in un’avventura: dai momenti divertenti in famiglia ai giochi, dalla scuola alle gite al mare. Egli apre un universo di possibilità dove, talvolta, persino un personaggio dei fumetti può interagire con i suoi creatori.

Dopo diversi film live-action con attori reali il piccolo Nicolas, iconico personaggio creato da René Goscinny (celebre autore di Asterix e Obelix e collaboratore di Lucky Luke) insieme a Jean-Jacques Sempé, fa il suo ritorno sul grande schermo in un film d’animazione tenero e divertente, che riproduce alcune delle sue avventure più originali e vivaci.

Per riscoprire, attraverso gli occhi dei più giovani, un mondo gioioso e senza preoccupazioni. Perché non siamo mai più stati tanto felici quanto lo eravamo da bambini.

Ma non si tratta solo di questo. Il film Le avventure del piccolo Nicolas integra infatti anche la storia della creazione del personaggio e di come i suoi autori gli hanno dato la vita.

I registi sono Amandine Fredon e Benjamin Massoubre e il film sarà in sala con I Wonder e Unipol Biografilm dal 15 febbraio.

“L’idea iniziale – dicono i registi – era quella di un documentario che accostasse dei filmati d’archivio di  Sempé e Goscinny a delle storie animate del piccolo Nicolas. Poi il progetto si è evoluto e ci siamo resi conto di voler fare un film interamente d’animazione. Ci è sembrato più
coerente con l’universo degli autori e ci ha permesso di dare vita al primo film d’animazione del piccolo Nicolas. A sviluppare e trovare i fondi per questo film ci abbiamo messo anni. Abbiamo scritto alcune parti insieme ad Anne Goscinny. Ci siamo concentrati soprattutto sulle scene che rappresentavano le vite di Sempé e Goscinny per aggiungere più dettagli biografici possibile. Al contempo abbiamo lavorato alla direzione artistica con Fursy Teyssier e Juliette Laurent revisionando i personaggi, le ambientazioni e i colori. Lo step più importante nel campo dell’animazione è il montaggio. Viene fatto con largo anticipo per evitare che la squadra vada ad animare scene che non verranno poi utilizzate. Ed è proprio in fase di montaggio che si risolvono i problemi legati al copione e si scopre cosa funziona e cosa no”.

In un certo senso, i registi hanno avuto un compito gravoso, confrontandosi con due colossi del fumetto: “Il fumetto – dicono –  viene tramandato di generazione in generazione in tantissime famiglie francesi. Nella mia, mio nonno l’ha letto a mio padre e mio padre l’ha letto a me; ora io lo leggerò ai miei figli. Quindi, quando si adatta un’opera del genere, si ha sempre paura di cadere vittima di un processo alle intenzioni. Ma l’unico modo per superare questa pressione era fare un film che trasudasse la nostra sincerità e il nostro amore per il piccolo Nicolas. Ciò non ha fatto scomparire la pressione, perché volevamo rendere onore agli autori, ma ci ha permesso di elevare la nostra opera al livello di eleganza dell’arte di Sempé e del genio di Goscinny. L’obiettivo era rendere loro omaggio mantenendo una distanza rispettosa, per evitare di sfociare in una caricatura, in una riproduzione nuda e cruda o in un’agiografia. Per farlo, abbiamo dovuto essere più fedeli possibile a com’erano veramente. Per quanto riguarda i voice over, abbiamo ripreso ciò che hanno dichiarato in diverse interviste, mentre per i disegni abbiamo osservato come si muovevano nei filmati d’archivio. Anne Goscinny ci ha anche dato l’opportunità di studiare i dattiloscritti e i disegni del piccolo Nicolas. E in questo mondo sempre più virtuale, riuscire ad avere un rapporto tattile con i documenti e le penne di suo padre, sedersi alla sua scrivania, ci ha trasmesso un’emozione unica che abbiamo cercato di riprodurre nel film: dovevamo assolutamente includere quel legame con il senso del tatto, con il disegno a mano, con la battitura a macchina, col fruscio dello sfogliare le pagine, con il processo creativo.

Nel film ci sono due mondi ben distinti: quello degli autori e quello del piccolo Nicolas. Per quest’ultimo, siamo rimasti più fedeli possibile alle illustrazioni originali dei libri, sia nel tracciare le linee sia nella mancanza di dettagli che caratterizza gli sfondi. Di conseguenza, le direzioni artistiche sono state due: una basata sulle illustrazioni del piccolo Nicolas e una basata sulle illustrazioni di Sempé per altri libri o il ‘New Yorker – queste sono, infatti, più colorate e più dettagliate. Ma è praticamente impossibile riprodurre il suo stile, perché non disegnava mai il piccolo Nicolas allo stesso modo, mentre per l’animazione bisogna avere un personaggio sempre identico e immediatamente riconoscibile. Inoltre, la poesia dei suoi disegni si sviluppa in verticale, mentre il film è un formato orizzontale”.

 

autore
09 Febbraio 2024

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