E’ appena arrivata a Cannes da Parigi, dove ha finito di girare il film d’azione L’impero dei lupi di Chris Nahom ed ora Laura Morante sta già facendo le prove per esordire nel suo nuovo ruolo di madrina del festival di Cannes, che si inaugura con il film di Pedro Almodovar La mala educacion.
Laura Morante, come si sente alla vigilia di questo importante appuntamento?
Molto emozionata. Non è un ruolo abituale per me e sono a mio agio solo quando sono me stessa, nel mio lavoro di attrice. Ma era impossibile rinunciare ad un impegno così importante a livello mondiale.
Qual è la visione che hanno i francesi del cinema italiano?
E’ difficile stabilire i criteri per i quali vengono scelti certi film al posto di altri. A volte si tratta di banalità, come nel caso del film L’amore è eterno finché dura, che ho girato con Verdone e che era stato scelto per
una sezione del Festival di Cannes, ma poi a causa di vari ritardi non siamo riusciti ad essere presenti. E’ vero che nuovi e bravi registi come Muccino finora non sono mai arrivati a Cannes, ma è pur vero che molti film italiani sono stati lanciati dai francesi e solo dopo hanno avuto successo anche in Italia: è il caso di Respiro di Crialese con la Golino, ma anche de La meglio gioventù di Giordana. Insomma, non credo che la Francia manchi di curiosità verso il nostro cinema.
Ha visto già qualche film di quelli presenti a Cannes?
No, a parte Kill Bill vol. 2 di Tarantino che però non è in concorso. E’ un film bellissimo e sono contenta che Quentin sia il presidente della Giuria: sono
d’accordo con lui quando dice che bisogna far vincere il miglior film, aldilà degli interessi nazionali o politici che non sempre prediligono le storie più interessanti.
In ogni caso, per me sarebbe impensabile votare un film solo perché è della mia stessa nazionalità: sarebbe una sorta di orribile ricatto morale.
Qual è la sua impressione riguardo al cinema italiano del momento?
Mi sembra che ci sia un risveglio evidente: ormai non si parla più di cinema d’autore, ma di cinema italiano di qualità, quello stesso che il nostro pubblico sta amando e va a vedere. Al contrario di quanto accadeva negli anni Ottanta, quando la gente sceglieva invece le commediacce o i film americani e basta.
Oggi il pubblico ha imparato a diversificare e ad interessarsi sia delle storie nazionali, sia di quelle a sfondo più globale.
Quali saranno i suoi prossimi progetti?
Ho appena finito di vestire i panni di una psichiatra nel film di Nahon L’impero dei lupi, interpretato da Jean Reno. E’ pronta anche la fiction Rai su Nerone, in cui interpreto Agrippina, una donna pericolosa in un mondo pericoloso: ma non metterò l’accento sulla sua cattiveria, semmai sul suo
carattere intraprendente. A giugno, inizierò invece le riprese del film La paura degli angeli di Angelo Longoni: è la storia di una coppia separata con
un bambino, io sarò la madre, ma ancora non si sa il nome del protagonista maschile.
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