ZURIGO – Fino al 6 ottobre la più nota città svizzera è ancora una volta luogo di ritrovo privilegiato per gli appassionati di cinema, grazie alla quindicesima edizione del Zurich Film Festival, un’annata speciale che è anche la fine di un’era: si tratta infatti dell’ultima edizione a cura dei due fondatori della kermesse, il direttore artistico Karl Spoerri (che sarà sostituito da Christian Jungen, ex-critico cinematografico del giornale zurighese NZZ am Sonntag) e la direttrice amministrativa Nadja Schildknecht (il cui successore non è ancora stato annunciato).
Per l’occasione, il duo ha concepito un programma più ricco del solito, trasformando la sezione delle serie TV in evento competitivo e portando un numero maggiore di ospiti prestigiosi, molti dei quali converseranno con il pubblico: sono previste Masterclass con protagonisti Oliver Stone (presidente di giuria per il concorso internazionale lungometraggi), Roland Emmerich, Kristen Stewart, Javier Bardem, Nikolaj Coster-Waldau, Julie Delpy e Donald Sutherland, mentre il principale premio alla carriera del festival, il Golden Icon Award, sarà assegnato a Cate Blanchett.
Sutherland, già presente a Zurigo lo scorso anno, è legato alla componente italiana del programma: l’attore canadese accompagnerà infatti, insieme al collega danese Claes Bang, la prima nei territori di lingua tedesca del film The Burnt Orange Heresy, l’opera seconda di Giuseppe Capotondi che ha chiuso la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia poche settimane fa. Il lungometraggio è presentato nella sezione Gala Premieres, dedicata ai titoli più attesi della stagione, e lì ritroviamo anche Pavarotti, il documentario che Ron Howard ha consacrato al grande tenore e che il pubblico italiano potrà scoprire il mese prossimo alla Festa del Cinema di Roma.
Battono bandiera parzialmente italiana anche Waiting for the Barbarians, il film di Ciro Guerra presentato in concorso a Venezia, e il thriller The Informer, diretto da Andrea Di Stefano. Il tricolore è presente anche nella sezione Special Screenings, con la proiezione di Portrait of a Lady on Fire, produzione francese premiata a Cannes per la sceneggiatura con Valeria Golino nel cast. Ed è nella stessa sezione che gli spettatori zurighesi potranno vedere in anteprima mondiale Quello che non sai di me, il nuovo lungometraggio del regista svizzero Rolando Colla: un dramma sulla migrazione, dove l’Italia (paese che co-produce) è un punto di passaggio per arrivare a Bellinzona, in Ticino, dopo la fuga dal Mali.
Infine, anche la giuria principale parla parzialmente italiano: ad affiancare i già menzionati Stone e Guerra e l’attore tedesco Sebastian Koch saranno infatti la regista Laura Bispuri, acclamata autrice di Vergine giurata e Figlia mia, e la produttrice ticinese Tiziana Soudani, nota per le sue collaborazioni con Silvio Soldini, Alice Rohrwacher e Leonardo di Costanzo.
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