E’ il tema del “perturbante” a fare da filo conduttore a questa edizione online del Ravenna Nightmare, sia a livello teorico che contenutistico, a partire dalla ricca lectio magistralis di Andrea Chimento di LongTake, che usa il cinema di David Lynch per arrivare al punto.
“Quello che è perturbante – dice Chimento citando Velluto Blu – è per Freud un concetto che si rifà al concetto di ‘Unheimlich’. La negazione di ciò che è familiare. Un elemento non familiare in un contesto familiare, come trovare un orecchio mozzato in giardino. Gli elementi più inquietanti e traumatizzanti sono quelli che avvengono in contesti che conosciamo bene, nella nostra abitazione o in percorsi che tutti i giorni vediamo. Cioè in ciò che ci fa sentire solitamente al sicuro. Quando qui appare qualcosa di non rassicurante, diventa particolarmente inquietante”.
Il tema si ritrova naturalmente in molti altri autori tra cui il talentuoso Yorgos Lanthimos, celebre per capolavori di inquietante surrealismo come The Lobster, La Favorita e Dogtooth. Qui è presente con il corto Nimic, in cui Matt Dillon è un violoncellista la cui vita viene scomposta dall’incontro con una sconosciuta. L’asse portante dell’opera è perfettamente descritto dalla programmer Mariangala Sansone, che lo introduce.
“Lanthimos torna al cortometraggio e lo fa condensando in pochi minuti una sua inquietante fantasia, proponendola in maniera raffinata ed elegante, con una messa in scena che rispecchia perfettamente il suo stile visivo. Lui si muove in uno spazio quotidiano, in cui il tempo ha scorrimento ellittico, che si avvolge di continuo su sé stesso. L’unica domanda che viene posta è ‘Hai tempo?’ o semplicemente ‘Che ore sono’. Il tempo si avvolge, torna e ritorna, proponendosi di continuo, portando alla perdita della propria identità e della familiarità. Qualcuno prende il suo posto in famiglia e i tuoi familiari non si accorgono della sostituzione”.
Perturbanti sono però anche le visioni di Dante Alighieri, doppiamente presente con due lavori piuttosto originali del regista e producer Boris Acosta, Inferno Dantesco Animato e Dante’s Hell, che usano animazioni semplici ed evocative, unite a varie voci e interventi illustri – Franco Nero specificamente per Dante’s Hell, e Vittorio Gassman dalla sua celebre lettura della Divina Commedia – per illustrare l’opera del sommo poeta. Il primo è un corto esclusivamente animato, il secondo ne rappresenta una versione estesa a una specie di docu fiction, prodotta con mezzi semplici ma tanto apporto creativo e artistico. Nel Concorso Internazionale Lungometraggi c’è Stranger, intrigante thriller di Dimitry Tomashpolski, un lungometraggio dalle tinte oscure su un misterioso legame fra acqua e persone scomparse. Il film è preceduto da un’introduzione della programmer Silvia Moras e dal saluto del regista. In Showcase Emilia Romagna c’è Ascoltati di Andrea Recchia, dramma fantascientifico a tema familiare. Si continua con Ottobre Giapponese, storica sezione del festival dedicata alla cinematografia nipponica. In programma Kiraigō. Il villaggio dove vivono buddha e demoni, di Murayama Masami, Kataoka Nozomi e Inoue Minoru.
Chiude la giornata di oggi Spice Boyz di Vladimir Zinkevich. Il regista basa questo lungometraggio sugli eventi reali avuti luogo nel 2014 a Gomel. Vasilisa torna nel suo paese d’origine per il matrimonio del suo amico di scuola, Inna. Insieme ad altri amici decidono di organizzare una festa d’addio al celibato, che si trasformerà in una carneficina dopo l’assunzione di un bizzarro allucinogeno…Il film sarà preceduto da un’introduzione della programmer Silvia Moras e dal saluto del regista.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis