Triangle di Costanza Quatriglio, Qualcosa di noi di Wilma Labate (sezione Diritti e Rovesci) e La scuola d’estate. Luca Ronconi a Santa Cristina di Jacopo Quadri (Ritratti d’artista-Festa Mobile) sono i documentari distribuiti da Istituto Luce Cinecittà al Torino Film Festival. Previsti anche la presentazione del listino di documentaristica 2015 e Gli incontri di 8½.
Nel 1911 in un terribile incendio della fabbrica di camicette Triangle di New York persero la vita 146 persone, la maggior parte delle quali operaie immigrate. Cent’anni dopo altre operaie tessili muoiono, a Barletta nel 2011, sotto le macerie di una palazzina che ospita un maglificio irregolare. Da qui parte Triangle di Costanza Quatriglio, una produzione Doclab, Factory Film con Rai Cinema, in associazione con Istituto Luce Cinecittà, che sarà nella sezione Diritti e Rovesci. Mariella viene estratta viva da quelle macerie e con lei viviamo il ritorno alla condizione preindustriale e la necessità di un nuovo inizio, ma anche l’irriducibile orgoglio di chi sa che far bene il proprio lavoro è il gesto più compiuto di ogni essere umano.
In “Ritratti d’artista” troviamo La scuola d’estate. Luca Ronconi a Santa Cristina di Jacopo Quadri, prodotto da Ubulibri e Okta: l’80enne regista teatrale italiano, giunto al culmine della sua carriera, decide di creare una nuova esperienza di laboratorio, rivolta ai giovanissimi, isolata nella natura selvatica dell’Umbria: il Centro Teatrale Santa Cristina. In una sorta di “prigionia artistica” il tempo degli allievi viene impegnato nello studio dei testi che essi affrontano ora da soli, ora raccogliendosi in piccoli gruppi, per prepararsi ai momenti collettivi in sala prove col Maestro.
Al centro del racconto Luca Ronconi, attorniato dagli allievi-attori e dai suoi assistenti al tavolo delle prove, mentre dialoga, commenta, dà indicazioni, reinterpreta lui stesso, svelando le pieghe nascoste dei testi prescelti, alternati a momenti di vita quotidiana, di svago, di studio, di sport, nel silenzio della natura che circonda la scuola.
Protagonisti di Qualcosa di noi di Wilma Labate, prodotto da Bottega Finzioni in collaborazione con Luce Cinecittà,sempre in Diritti e Rovesci, sono un gruppo di allievi di una scuola di scrittura di Bologna e Jana, una signora di quarantasei anni che fa la prostituta da undici. S’incontrano in un borgo sulle colline di Sasso Marconi, in una casa che fu teatro d’incontri d’amore a pagamento. Il corpo, azienda di Jana, e il denaro sono gli elementi da cui parte il racconto. Gli allievi sono dodici, sui trent’anni più o meno, in cerca di ispirazione, lavoro, certezze e c’è Laura, attrice occupante del Teatro Valle e Paolo, proprietario di un bel ristorante, aspirante scrittore, disincantato. L’avventura messa in scena nel borgo li appassiona tutti, sono i primi ad arrivare e gli ultimi ad andare via. E Jana, con la sua presenza maliziosa e rassicurante, rimuove le timidezze come un cavatappi.
“Fra miserabilismo e mecenatismo. Esiste in Italia l’industria culturale?” è il tema del secondo degli Incontri di 8½ (realizzata da Luce Cinecittà con DG CInema e Anica) in programma mercoledì 26 novembre alle ore 14,30 terrà presso il TFF Press & Lounge di Piazza Castello, 165. L’incontro, in collaborazione col Torino Film Festival, sarà moderato dal direttore editoriale della rivista Gianni Canova e prevede gli interventi di Alberto Barbera, Alberto Abruzzese, Maite Carpio Bulgari, Emiliano Morreale e Domenico Sturabotti. La discussione partirà da questi ed altri interrogativi: Quali sono, nell’era di internet e del web, i nuovi canali di finanziamento della cultura? Il crowdfunding può davvero rappresentare un nuovo modello, partecipativo e dal basso, di reperimento di risorse per finanziare progetti culturali innovativi?
L'incasso complessivo del Torino Film Festival è di 259mila euro, trend positivo tenuto conto della diminuzione degli schermi passati da 11 a 9
"Solo in questa città possono capitare cose come questa, peraltro a spese dei contribuenti. Davvero penoso", scrive su Facebook il senatore Pd Stefano Esposito
"Non so ancora quale ruolo avrà. Ho incontrato Iggy Pop a New York, lui per me è un mito e viceversa. Così mi ha chiesto di avere una parte nel film. Ha una faccia rude e forte, un fisico strano ed è una persona colta, che conosce bene il cinema e la musica. Il film, una coproduzione canadese, americana e tedesca, s’avvale anche del crowdfunding che finirà l’8 gennaio, un modo di avvicinare il mio pubblico", dice il regista che al TFF ha presentato la versione restaurata di Profondo rosso
Triangle, distribuito da Istituto Luce Cinecittà, vince al TFF il Premio Miglior film sul mondo del lavoro “per la sua capacità di intrecciare in maniera non rituale, storie che si legano in un filo che danno continuità alla memoria del tempo". Miglior Film di Torino 32 è Mange tes morts di Jean-Charles Hue; 2 Menzioni speciali, una della giuria e una ai personaggi intervistati, vanno a N-Capace di Eleonora Danco; Miglior Film per Italiana.doc è Rada di Alessandro Abba Legnazzi