One More Pictures e Rai Cinema annunciano la nuova edizione del contest “La realtà che NON esiste”, iniziativa rivolta a giovani sceneggiatori under 35, con l’obiettivo di esplorare nuovi linguaggi narrativi e digitali. La settima edizione è stata presentata nella cornice degli Short Film Days di Alice nella Città, alla presenza di Carlo Rodomonti (Responsabile Marketing Strategico e Digital di Rai Cinema), Gennaro Coppola (CEO di One More Pictures), Fulvio Firrito (Responsabile Cortometraggi per il Sociale di Rai Cinema), Barbara Strappato (Primo Dirigente della Polizia di Stato, Direttore della Prima Divisione del Servizio Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica), Nicola Conversa (sceneggiatore e regista del cortometraggio La Bambola di Pezza) e Ginevra Francesconi (attrice del cortometraggio A Voce Nuda).
Carlo Rodomonti ha dichiarato: “Ogni edizione ci sorprende per l’originalità e l’innovazione dei progetti presentati, confermando quanto sia importante questo contest per alimentare lo slancio creativo dei giovani talenti. È un laboratorio di idee e un punto d’incontro tra narrazione e tecnologia dove la sperimentazione di linguaggi e lo storytelling innovativo trovano spazio per esprimersi. Il tutto con il valore aggiunto di avere sempre al centro tematiche sociali di grande attualità. Il nostro obiettivo è continuare a promuovere una cultura visiva che non solo esplori nuovi orizzonti, ma sappia anche interpretare e raccontare le sfide del presente”.
Il concorso invita i partecipanti a sviluppare storie che riflettano su tematiche sociali rilevanti, legate all’uso delle tecnologie e dei social media. Il progetto vincitore sarà realizzato da One More Pictures e Rai Cinema e distribuito su più piattaforme. I progetti lineari delle precedenti sei edizioni sono stati presentati come eventi speciali alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e sono disponibili su RaiPlay, mentre le versioni VR sono accessibili tramite l’app Rai Cinema Channel VR. Ogni edizione affronta tematiche attuali e cruciali come il cyberbullismo, il sextortion e l’educazione sentimentale nell’era digitale. Il concorso punta non solo a scoprire nuovi talenti, ma anche a creare un impatto sociale, stimolando riflessione e dibattito.
Fulvio Firrito ha aggiunto: “Come di consueto, ribadiamo la nostra partecipazione e il nostro supporto al contest ‘La realtà che non esiste’. Negli anni, non solo siamo riusciti a trattare tematiche importanti e delicate, raggiungendo anche il pubblico più giovane con un linguaggio fresco e crossmediale, ma abbiamo scoperto anche diversi talenti, giovani leve le cui energie sono indispensabili per il cinema di oggi e di domani”.
La nuova edizione manterrà i punti chiave dell’iniziativa, tra cui la presenza di una giuria di qualità che valuterà tutte le sceneggiature, una tematica sociale da esplorare attraverso il linguaggio cinematografico e la produzione dell’opera vincitrice, successivamente distribuita su piattaforme multimediali. Il tema di questa edizione, ispirato al romanzo di Luigi Pirandello, è “Io, nessuno o centomila”. Il contest invita i giovani sceneggiatori a riflettere sulla frammentazione dell’identità nell’era digitale (IDD). Nel mondo online, infatti, le persone spesso assumono identità multiple o false versioni di sé per proteggere la privacy, esplorare nuove personalità o, in alcuni casi, ingannare gli altri. Questa frammentazione digitale riflette l’idea pirandelliana secondo cui l’identità di una persona non è mai unica, ma percepita in molteplici modi dagli altri, rendendo difficile il riconoscimento di sé stessi.
Gennaro Coppola ha sottolineato: “Con la settima edizione del contest ‘La realtà che non esiste’, desideriamo approfondire come le nuove generazioni percepiscono e gestiscono la propria Identità Digitale (IDD). Oggi, attraverso i social media e le piattaforme online, assistiamo alla frammentazione dell’identità personale, spesso accompagnata dalla creazione di false versioni di sé. Vogliamo stimolare una riflessione su questi temi, evidenziando come la disconnessione tra l’identità reale e quella digitale possa generare inganno, manipolazione e profonde conseguenze emotive. In un’epoca in cui l’IDD gioca un ruolo centrale, è fondamentale comprendere i rischi e le opportunità, cercando un equilibrio tra chi siamo online e chi siamo nel mondo reale”.
Barbara Strappato ha concluso: “Internet è parte del quotidiano di ognuno di noi, fonte di numerose opportunità così come di insidiosi rischi. Con chi parliamo, cosa condividiamo, chi sono davvero i nostri interlocutori e quali cautele adottare sono temi di strettissima attualità. È importante parlarne e raggiungere in particolare i giovani, più esposti per la loro età e mancanza di esperienza. In quest’ottica, la sinergia fra pubblico e privato svolge un ruolo chiave e la partecipazione della Polizia di Stato al contest ‘La realtà che non esiste’ è esempio concreto di diffusione della cultura della prevenzione e della legalità online”.
Attraverso la narrativa cinematografica e le tecnologie transmediali, i partecipanti sono invitati a raccontare storie che esplorino le trappole delle false identità digitali, la perdita dell’autenticità e i pericoli dell’inganno online. “Io, nessuno o centomila” offre ai giovani sceneggiatori l’opportunità di indagare le conseguenze di vivere una vita frammentata tra realtà e finzione, mettendo in luce i rischi legati alla perdita del controllo sulla propria immagine e sull’idea di sé stessi. Le storie possono affrontare temi come il cyberbullismo, le relazioni disfunzionali, il sabotaggio emotivo e il danno psicologico causato dalla frammentazione delle identità digitali. Come in “Uno, nessuno e centomila”, anche qui le molteplici versioni di sé portano alla perdita di una definizione chiara dell’identità.
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