La principessa Disney in stile Michelle Obama


La principessa e il ranocchio Tipi fortunati i padroni di casa Disney, che nell’era Obama portano in sala la loro prima principessa afroamericana, messa in cantiere in tempi non sospetti. La protagonista di La principessa e il ranocchio, Tiana, è un’eroina caparbia e anticonformista, assai lontana dalle damigelle in pericolo dei tempi di Biancaneve o della Bella Addormentata. E’ indipendente e dal carattere forte, insegue i suoi obiettivi ed è convinta che ognuno, lottando, può ottenere ciò che vuole. E il paragone con la signora della Casa Bianca viene naturale. Anche se non voluto, assicurano i realizzatori del film, che hanno scelto i tratti della protagonista solo dopo aver individuato in New Orleans l’ambientazione della storia. La città preferita del responsabile creativo Disney/Pixar John Lasseter, spiegano, che ne ama profondamente la cultura e il background musicale.

Ed è proprio a John Lasseter che si deve il ritorno in grande stile all’animazione tradizionale. Dopo che la vecchia gestione Disney aveva deciso, dati del botteghino alla mano, che non si sarebbero fatti più film in stile classico. “Un periodo davvero triste per l’animazione”, lo definisce Andreas Deja, storico animatore che in questo film ha dato vita ai personaggi di Mama Odie e del suo serpente domestico Zuju. “Molti di noi sapevano che la ragione dell’insuccesso non era dovuto a un cambiamento di gusti da parte del pubblico, ma piuttosto al tipo di storie raccontate che non funzionavano”. Ed è quanto deve aver pensato Lasseter, che ha creduto così tanto in questo progetto da avere più volte dichiarato che La principessa e il ranocchio è uno dei film a cui ha tenuto di più. Oltre ad essere il primo della Disney che ha seguito sin dall’inizio.

E non mancano echi dei grandi classici che hanno fatto la storia della casa di Topolino. Da Bambi, citato nelle ambientazioni naturali e nella ricostruzione della foresta, a Lilli e il vagabondo che si rivede nella parte architettonica e nelle composizioni. E a quest’ultimo, che rivela Deja è il film preferito di Lasseter, si deve un po’ tutta l’atmosfera da cartoon anni ’50 della pellicola. “Ma le eventuali somiglianze col passato non sono sempre un omaggio voluto – ci tiene a sottolineare l’animatore – I personaggi creati negli anni dalla Disney sono così tanti che trovare un precedente è inevitabile”.

A differenza delle principesse delle fiabe cui siamo stati finora abituati, Tiana non avrebbe alcuna intenzione di perdere tempo dietro un principe azzurro. Figurarsi poi se si tratta di un principe ranocchio che vuole disperatamente tornare umano e ha bisogno di un bacio regale. La prospettiva, però, di riuscire ad ottenere in cambio la somma necessaria a realizzare il suo sogno di sempre, quello di aprire un ristorante di lusso, la convince a farsi coraggio e mettere da parte l’abituale repulsione per gli anfibi. Ma le cose non vanno come previsto: Tiana non è una principessa nel senso letterale del termine e quel bacio finisce per trasformare in rana pure lei. E tra una palude e l’altra della Louisiana non le resta che gracchiare insieme al suo bel ranocchio, cercando una soluzione al pasticcio combinato.

La principessa e il ranocchio Soluzione che non tarderà ad arrivare, con l’aiuto di una combriccola di amici che più stravaganti non si può: l’alligatore appassionato di jazz (Pino Insegno), la lucciola romantica e un po’ svitata (Luca Laurenti) e la sacerdotessa buona del voodoo, Mama Odie, che vive su un battello incastrato in cima a un albero. E naturalmente c’è anche il cattivo della storia, il Dottor Facilier, maestro subdolo di arti oscure che utilizza gli incantesimi e i suoi legami con gli amici dell’altro mondo per ottenere ciò che vuole. Un malvagio a tutti gli effetti, com’è nello stile Disney che non si tira indietro nel tracciare personaggi che fanno davvero paura. “L’importante è che ci sia il lieto fine – spiega Andreas Deja – in modo che la negatività non lasci poi segni nei bambini. E poi, continua l’animatore, lavorare su un personaggio cattivo è sempre magnifico. E’ proprio lui ad animare la storia e a rendere tutto più avvincente e interessante”.

Come da tradizione Disney, l’intero film è farcito da tanta buona musica, che la fa da padrona a suon di blues, jazz e zydeco: ritmi che vedevano la luce proprio nella New Orleans degli anni ’20, e che il compositore premio Oscar Randy Newman ha ricreato per l’occasione.

La principessa e il ranocchio arriva in sala il 18 dicembre, con la regia di John Musker e Ron Clements, duo che ha già dato vita a grandi classici come La sirenetta e Aladdin. E per stare al passo coi tempi, l’uscita è accompagnata da un ricco merchandising, che va dai videogiochi, al libro di ricette, ai pupazzi e all’abbigliamento.

autore
10 Dicembre 2009

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